Non vorrei apparire irriguardoso attraverso l’emulazione di un’immagine sacra, ma sono certo, anzi certissimo, che anche il Padreterno chiuderebbe un occhio rispetto a questa mia licenza, non soltanto perché, più di una volta, indebitamente, il nostro ex primo-ministro si è autopromosso alla Sua (del Padreterno ovviamente) vice-presidenza, ma anche perché pure Lui, dal al di là, molto verosimilmente, deve aver avvertito delle ripercussioni pregiudizievoli alla stesso Suo apostolato di misericordia ed amore nei confronti di tutti i Suoi figli , sia in Cielo che in terra ed in ogni luogo, come recita anche una preghiera…
Alla fine, per nostra fortuna, il tavolo dell’ultima cena dei nostri politici (v. foto che mi è stata recapitata da un vignettista) è stato tolto e tutti i commensali che, nel caso di specie, non erano certo apostoli di Dio, ma accoliti appunto dell’ex primo Ministro, hanno dovuto togliersi il tovagliolo ed alzare il sedere da quelle poltrone che avevano fruttato molto, ovviamente per loro e nulla per gli Italiani che anzi sono stati costretti – e lo saranno ancora per molti anni – a pagare un conto salato di lacrime e di sangue, diluito nella lunga scadenza a causa della sue immani proporzioni.
Il guaio è che ciò che successo appare indigeribile, atteso che gli Italiani, malgrado la loro cultura riveniente anche dalla Magna Grecia, hanno voluto irresponsabilmente che ciò avvenisse.
C’è da augurarsi che il copione non si ripeta. Anche perché una seconda indigestione di questo tipo non troverebbe antidoti antiacidi per debellarla. E sarebbe pertanto fatale, come hanno detto in molti, sia del nuovo che del vecchio governo.
Arnaldo De Porti
