Pianeta America: Il boomerang. La campagna avvelenata dei Repubblicani per sfrattare Obama dalla Casa Bianca.

HOUSTON, Texas – Ultimamente ai candidati repubblicani che si contendono la nomination del partito nella corsa per sfidare Obama, per ciò che riguarda gli scandali di cui un po’ tutti sono rimasti vittime, non e’ andata esattamente bene. L’ultimo, in ordine di tempo, quello della cessione a collaboratori del capolista Mitt Romney di hard drive e computer dello stato, del quale il candidato conservatore era governatore, porta alla luce impietosamente, oltre alla gravissima noncuranza nel trattare e custodire dati che dovrebbero rimanere al sicuro in un archivio, come in America la privacy dei cittadini sia del tutto inesistente. Nella repubblica stellata c'è chi per e-mail si offre di vendervi dati personali e “carichi pendenti” di chicchessia, che e’ disponibile a farvi sapere chi ha indagato su di voi e, poi, le ditte di risorse umane che hanno il compito di effettuare indagini per imprese grandi e piccole sono, in effetti, responsabili di vere e proprie schedature di chi e’ in cerca di lavoro e sono responsabili della mancata assunzione di quegli elementi non ritenuti adatti a ricoprire l’impiego se particolarmente sindacalizzati.

Questa volta il candidato non ritenuto dai Repubblicani degno di ricoprire l’incarico di presidente per la seconda volta e’ proprio Barack Obama che i suoi avversari piagati e danneggiati dagli scandali stanno attaccando distorcendo la verità e non avendo nulla da produrre a sostegno delle proprie accuse.

Come molti ricordano, il primo attacco al presidente fu quello teso a dimostrare che non avrebbero dovuto eleggerlo perché non cittadino americano e non fornito di un regolare certificato di nascita della Hawaii. Fu la crociata iniziata tra fanfare e colpi di cannone dal concorrente conservatore Donald Trump, il super imprenditore che fece naufragio ingloriosamente e spari’ dalla scena quando le sue false accuse si sciolsero come bolle di sapone al sole . In seguito, ci fu chi ebbe anche da eccepire sui voti universitari di Obama ed, alla fine, si passo’ direttamente all’uso di menzogne su fatti grossolanamente distorti ed interpretati secondo la propria convenienza.

Quando nel corso della sua partecipazione in Indonesia al summit dell’APEC il presidente degli Stati Uniti affermo’ “ Penso che siamo stati un po’ pigri nell'ultimo paio di decenni”, riferendosi all’obiettivo d’attrarre gli investimenti stranieri, e focalizzando quindi la sua attenzione sulle politiche imprenditoriali e non certamente sulla gente del nostro paese, i Repubblicani ritennero d’avere trovato finalmente qualcosa su cui attaccare il loro avversario per demonizzarlo e renderlo inviso agli Americani. Adesso di comune accordo, almeno in questo se non altro, Romney, Cain e Perry accusano Obama d’essersi riferito ai suoi concittadini definendoli “pigri”.

Il governatore del Texas, Rick Perry, ha addirittura mandato in onda in televisione un costoso clip con sfondo bucolico e commento musicale al pianoforte in cui, riferendosi alla presunta accusa di pigrizia di Obama commenta cosi: “ Credete in una cosa del genere? E’ questo che il Presidente pensa che sia sbagliato in America? Che gli Americani sono pigri? E’ patetico!”

Non hanno perso tempo ad accodarsi a Perry, Herman Cain e Mitt Romney che dimostrano in questo modo d’avere approvato e condiviso la nuova iniziativa d’attacco texana e ne hanno fatto uso in focose arringhe alle platee dei loro comizi.

L’ex governatore Romney, dimenticando che solo pochi giorni addietro proprio il suo collega di cordata Perry non era stato neppure in grado di dire qual'era la terza agenzia americana che intendeva chiudere, ha commentato con una frase che avrebbe dovuto essere lapidaria e conclusiva e che s'è rivelata invece estremamente ridicola: Non penso che il Presidente Obama capisca l’America.”

Poi, come per dare l’imprimatur alla nuova campagna di calunnie repubblicane e’ arrivato anche l’intervento del sanguigno mattatore radiofonico Linbaugh. Dimenticando d’avere battuto già la grancassa d’accuse false come quella del certificato di nascita hawaiiano questa volta, nel corso del suo “Rush Limbaugh Show del 14 novembre, ha urlato dal suo microfono “Ancora una volta il Presidente degli Stati Uniti insulta il popolo che fa funzionare questo paese.”

Ma il nuovo polverone anti-Obama non era ancora finito. Convinto che il ferro dovesse essere battuto quando era ancora caldo Rick Perry, per evidenziare la bassezza dell’accusa di pigrizia del suo competitore, nel corso dell’Hannity Show, in onda sul network conservatore “Fox News”, ha incolpato ancora Obama d’essere un “privilegiato”, un uomo che “non conosce le difficoltà della vita” ed ha suggerito l’idea che per giungere al suo posto avrebbe usufruito di vantaggi esclusivi pur non possedendo le doti necessarie.

Mentre si continua a ridere su un candidato come il governatore del Texas che dopo la sua incredibile figuraccia televisiva, continua a lanciare accuse prive di fondamento, pur essendo ritenuto ormai come la versione autoctona dello smemorato di Collegno, sembra si debba ritenere che, ormai, la campagna elettorale per le presidenziali del 2012 sia entrata in una fase ancora più arroventata giocata specialmente sui media. I candidati repubblicani all’attacco dimenticano che la parola incriminata “pigri” fa parte di un discorso che e’ stato trasmesso integralmente in televisione e che gli spettatori americani sono intelligenti abbastanza per capire che quello che essi hanno cercato d’usare e’ il solito trucchetto d’isolare una parola dal contesto per distorcerne il significato e volgerlo a proprio vantaggio. Per questo motivo, e’ da ritenere che, ancora una volta, il boomerang lanciato dal team repubblicano contro Barack Obama non potrà fare a meno di mancare il bersaglio e di ritornare invece indietro al mittente che potrebbe avere cosi' la sua logica remunerazione proprio per la bassezza di questo nuovo colpo sotto la cintura.

Chi mente dovrebbe avere sempre l’accortezza e l’intelligenza d’eliminare la fonte a cui ha attinto ma, in questo caso, in primo luogo e’ troppo tardi e, poi, questa operazione non e’ certamente possibile.

RO PUCCI

11 / 20 / 2011

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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