I tirocinanti universitari e la rabbia per il nuovo decreto del Ministro Profumo sui percorsi abilitanti, la Cinti commenta

I tirocinanti universitari e la rabbia per il nuovo decreto del Ministro Profumo sui percorsi abilitanti, la Cinti commenta
La vice responsabile per la Scuola e l' Istruzione: “L' incertezza riguardo al proprio futuro prossimo accomuna tantissimi laureati alla ricerca di una collocazione il più possibile gratificante all' interno delle scuole, poichè nella maggior parte dei casi si tratta di giovani che da tempo inseguono e frequentano con profitto ogni genere di corsi e tirocini formativi nella speranza di trovarsi finalmente in possesso di una abilitazione effettiva che apra col tempo loro le porte della Scuola e gli garantisca un proficuo inserimento a seguito di un percorso fatto spesso di sacrifici, già a partire dalla preparazione richiesta e necessaria alla selezione”

Roma, 22 marzo 2013 – E' di nuovo protesta nel mondo dell' Università. Si tratta di giovani laureati, alcuni dei quali in possesso del titolo di Dottorato o assegno di Ricerca, aspiranti docenti nelle scuole, i quali stanno terminando il percorso di tirocinio accademico necessario all' insegnamento. Sono scesi in Piazza Verdi, a Bologna, per raccontare il proprio disagio rispetto all' ultimo Decreto ministeriale, che ha tutta l' aria di una nuova beffa, ovvero di una sanatoria inerente il mondo scolastico. In una quarantina si sono dati appuntamento davanti all' Ufficio Scolastico, poichè il provvedimento in questione prevede l' istituzione di Tirocini formativi speciali, ovvero percorsi di formazione abilitanti privi di modalità selettive, e di fatto riservati a quanti hanno svolto almeno tre anni di servizio presso scuole statali o paritarie private a partire dall' anno 1999/2000 al 2011/2012. Secondo le parole del Collettivo bolognese dei tirocinanti, abbiamo a che fare con “una sanatoria che abiliterà senza alcuna selezione in ingresso circa 70.000 laureati solo in base all' anzianità”. E poi prosegue: “Noi iscritti al tirocinio formativo ordinario, selezionati con prove dell' Università e da un test ministeriale, saremo scavalcati e non è giusto”. Da quanto emerge attraverso le opinioni di coloro che hanno dato vita alla protesta, il Decreto suona come provvedimento anticostituzionale, “una decisione non equa e che aggraverà il problema del precariato nelle scuole”.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per la Scuola e L' istruzione dichiara: ” La situazione merita un più accurato approfondimento, soprattutto in merito alle effettive modalità e ai tempi con cui il Decreto del Ministro Profumo propone di applicarsi al mondo scolastico ed in particolare a quello accademico. L' incertezza riguardo al proprio futuro prossimo accomuna tantissimi laureati alla ricerca di una collocazione il più possibile gratificante all' interno delle scuole, poichè nella maggior parte dei casi si tratta di giovani che da tempo inseguono e frequentano con profitto ogni genere di corsi e tirocini formativi nella speranza di trovarsi finalmente in possesso di una abilitazione effettiva che apra col tempo loro le porte della Scuola e gli garantisca un proficuo inserimento a seguito di un percorso fatto spesso di sacrifici, già a partire dalla preparazione richiesta e necessaria alla selezione. Il senso del futuro pare affievolirsi di fronte a nuove proposte ministeriali che alimentano lo sconforto e la percezione di una condizione ancora una volta tutt'altro che rosea. Sicuramente il Ministero starà valutando con attenzione le priorità cui dare spazio per aiutare i precari allo scopo di migliorare nel complesso il sistema scolastico e velocizzare i tempi di inserimento professionale, ma è pur vero che questi giovani, con la rabbia espressa anche attraverso l' eloquente striscione “Tfa speciale, condono tombale” necessitano di essere acoltati e coinvolti in un confronto concreto per mezzo del quale vengano considerate tutte le problematiche connesse, tra le quali appunto quella del criterio di anzianità nell' accesso, per evitare che il provvedimento in oggetto si riveli davvero una sanatoria dai tratti iniqui o peggiorativi, con cui invece di predisporre la creazione di maggiori opportunità e velocizzare efficacemente lo sblocco della situazione attuale, si lasciano indietro persone ormai giunte al tanto desiderato traguardo del proprio percorso formativo abilitante”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Scuola e Istruzione
italiadeidiritti@yahoo.it
http:/www.italaideidiritti.it

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