Benedetto XVI: “Vi ho convocati… per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa”. Presunzione? Non recita un vecchio adagio che morto un papa se ne fa un altro? E non vale ancor più il suo significato, giacché questo papa morto non è? E poi: “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”. Se ne deduce che il Papa ha preso la sua decisione per il bene della Chiesa. Però non si può ignorare che essa va anche a vantaggio del pontefice. La patata bollente passa al suo successore. Ed ora, con l’immaginazione, ovviamente, solo con l’immaginazione, una delle tante cose che il Papa non ha detto: “Purtroppo non ho intorno a me collaboratori in grado di sopperire alla mancanza di vigore del mio corpo e del mio animo, ma anzi, ho persone intorno a me che cercano di rendermi più difficile il governo della barca di san Pietro”. E infine una mia considerazione: una Chiesa senza problemi segreti e non segreti al suo interno, una Chiesa priva di tante ricchezze e di tanto potere, una Chiesa cristiana nel senso autentico del termine, costringerebbe oggi il Papa, anche davanti a rapidi mutamenti del mondo, a riconoscersi incapace di governare la barca di Pietro? La causa vera non sarà che la barca si è trasformata in un transatlantico?
Renato Pierri
