FOCUS RETROATTIVO: “ INTERVISTA SUL CROCIFISSO ( E NON SOLO) AL GIUDICE SCOMODO LUIGI TOSTI”

FOCUS RETROATTIVO: “ INTERVISTA SUL CROCIFISSO ( E NON SOLO) AL GIUDICE SCOMODO LUIGI TOSTI”
Vorrei aggiungere una piccola nota all’ intervista del 7/ giugno / 2009. “ Cosa ha a che vedere la religione, con l’ insegnamento civico dei nostri figli?” Vadate bene, che anche se il crocifisso e’ solo un simbolo, potrebbere incidere sull’ apprendimento libero dei banbini di diverse religioni ivi incluso l’ ateismo, mettendoli in una posizione di svantaggio educativo. “La religione come qualsiasi altro pensiero che riguarda il creazionismo e’ prettamente metafisico e non “matematico”, un fattore del tutto personale, ristretto all’ ambito familiare.”

La Voce Alternativa intervista il “Giudice Scomodo” Luigi Tosti
Carmine Gonnella on 07 Giugno, 2009 00:58:00 | 285 numero letture

“La presenza dei crocifissi nelle aule giudiziarie, nei seggi e negli uffici pubblici in genere è illegittima, perché lede il principio supremo di laicità e i diritti di libertà e di eguaglianza religiosa dei cittadini, i nostri “Governanti” si guardano bene di eliminare questi simboli religiosi che furono imposti dalla dittatura fascista dopo il pernicioso Concordato con la Chiesa” (L.T)

Carissimo Carmine,

provvedo a rispondere alle sue domande, seguendo la numerazione e scusandomi per il ritardo.

D 1) Sono un “amante” della nostra Costituzione. Quando qualcuno come me legge, anche da profano l’articolo 101” La giustizia e’ amministrata in nome del popolo e i Giudici sono soggetti solo alla legge” Non le sembra che solo questa articolo basterebbe per darle ragione riguardo al crocefisso? Io sono par eccellenza un laico e sono convinto come Lei che le aule giudiziare dovrebbero essere spoglie di qualsiasi simbolo. Da ragazzo spesso assistivo nelle preture le vaie cause e spesso notavo che alcuni avvocati nelle loro arringhe ci immettevano anche un po’ del divino. Ma il divino cosa centra con le leggi dell’uomini?

R 1) Ha perfettamente ragione: il “principio supremo di laicità”, sul quale si fonda la Costituzione italiana e la costituzioni di tutti gli Stati moderni democratici, imporrebbe che nessun simbolo religioso venisse ostentato negli uffici pubblici né, tantomeno, nelle aule dove la giustizia è amministrata nel nome del Popolo, e non di un qualche dio. Non è un caso che la Danimarca ha preannunciato di voler emenare norme che vietano ai giudici di esibire simboli religiosi, perché quando giudicano in giudici debbono non solo essere, ma anche apparire “imparziali”. Purtroppo, nonostante la Cassazione abbia sentenziato nel 2000 che la presenza dei crocifissi nelle aule giudiziarie, nei seggi e negli uffici pubblici in genere è illegittima, perché lede il principio supremo di laicità e i diritti di libertà e di eguaglianza religiosa dei cittadini, i nostri “Governanti” si guardano bene di eliminare questi simboli religiosi che furono imposti dalla dittatura fascista dopo il pernicioso Concordato con la Chiesa. E il motivo è evidente: nessun politico, sia esso di destra, di centro o di sinistra, “osa” contrastare le direttive della Chiesa cattolica, per non correre il rischio di perdere voti. I crocifissi -così come qualsiasi altro simbolo “partigiano”- sono del tutto fuori luogo nelle aule di giustizia, dove i giudici debbono anche apparire imparziali. Gli dei, poi, non c'entrano nulla né con le leggi né con la morale. E' una grossa sciocchezza affermare che la morale (e quindi le leggi) affondano le radici nelle religioni: semmai è vero il contrario, e cioè che tutti i precetti originano dalla natura “sociale” della specie umana, come peraltro di tutte le altre specie animali. Il non uccidere, ad esempio, non è un comandamento divino, bensì la necessaria conseguenza del principio di conservazione della specie: se gli uomini si uccidessero a vicenda, infatti, la specie si estinguerebbe. Lo stesso principio è peraltro valido per qualsiasi specie vivente. Anche il non rubare è un precetto naturale, che scaturisce dall'esigenza di assicurare la proprietà individuale a qualsiasi essere vivente, cioè gli oggetti utili e lo spazio vitale.

D 2) In Italia dopo sessanta anni dall’entrata in vigore della Carta Costituzionale, manca ancora il Culto della Costituzione Secondo Lei a cosa e’ dovuto?

R 2) Effettivamente i politici e i governanti italiani considerano la Costituzione alla stregua di carta straccia: e la riprova è nel fatto che, pur avendo “giurato” fedeltà alla Costituzione, i nostri Governanti la calpestano costantemente con leggi che violano norme e principi costituzionali, costringendo poi la Corte Costituzionale ad annullarle. L'ultimo caso emblematico è quello della legge sulla fecondazione assistita, con la quale i catto-talebani italiani hanno imposto a tutti gli italiani le astruse credenze religiose propugnate dalla Chiesa Cattolica: dopo aver boicottato il referendum abrogativo, la legge è finita dinanzi alla Corte che l'ha dichiarata incostituzionale perché lesiva della salute e della dignità delle donne. Ciononostante i cattolici non demordono ed hanno accusato la Corte Costituzionale di aver invaso la sfera di competenza del legislatore: una vera assurdità, sintomo di arroganza sconfinata.

D 3) Nella sua intervista alla Voce d’Italia e anche al processo ha tirato dentro la Chiesa: “La Chiesa cattolica è la più grande associazione a delinquere della storia e la più grande banda di falsari” Non le sembra (facendo l’avvocato del diavolo, chiedendo scusa al diavolo) che sia stato un errore e sarebbe bastato la Costituzione a darle ragione? Laicita’ e Autonomia ?

R 3) Posso concordare con lei sul fatto che sarebbe stato sufficiente appellarsi alla Costituzione per far valere le argomentazioni giuridiche che confortano la mia battaglia legale: questo, però, se la Magistratura italiana fosse avvezza ad applicare le leggi e la Costituzione in questioni come quella della liceità del crocifisso nelle aule di giustizia. Purtroppo, però, il clericalismo ha infettato anche la magistratura e, in particolare, quei giudici che, essendo cattolici, non intendo rinunciare ai privilegi di cui indebitamente godono. Prova ne è che il Consiglio di Stato, presieduto da un ex residente del Centro Studi Torrescalla dell'Opus Dei, ha sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle scuole statali è legittima: e questo perché il crocifisso, nonostante le crociate, l'inquisizione, i roghi in cui bruciarono streghe, eretici ed omosessuali, nonostante la discriminazione, la ghettizzazione e gli stermini degli ebrei, nonostante i genocidi e le schiavizzazioni dei popoli africani, americani ed australiani e nonostante l'oscurantismo e l'intolleranza, rappresenta un “simbolo” di “civiltà, di tolleranza e di eguaglianza” e, quindi, il simbolo che “meglio di qualsiasi altro” riesce ad esprimere i valori del “principio di laicità”. Ebbene, queste grottesche affermazioni non solo sono prive di qualsiasi rilievo giuridico, ma sono anche delle menzogne oltraggiose che offendono la memoria dei milioni di esseri umani che sono stati sterminati, torturati, discriminati, ghettizzati, stuprati, umiliati e privati dei più elementari diritti umani da parte della Chiesa cattolica nei suoi 1.800 anni circa di nefasta storia criminale. E' questo il motivo per cui sono stato costretto ad affermare, in due pubbliche udienze che si sono tenute dinanzi al Consiglio Superiore della Magistratura e dinanzi al tribunale dell'Aquila, che “la Chiesa cattolica è la più grande associazione a delinquere della storia e la più grande banda di falsari che sia esistita su questo Pianeta”. Ma non mi sono limitato solo a questo: ho anche cominciato a snocciolare, uno per uno e con dovizia di date e di particolari, i crimini di cui la Chiesa si è macchiata: ed è estremamente significativo che i giudici che mi giudicavano mi hanno subito “stoppato” per impedirmi di ricordare pubblicamente tutti quei misfatti che vengono accuratamente occultati dal regime di disinformazione imperante in questa Colonia del Vaticano. Nessuno, però, ha avuto il coraggio di promuovermi un qualche procedimento per queste affermazioni: il che dimostra che i giudici sono ben consapevoli che la Chiesa ne ha combinate di tutti i colori e che , quindi, non ha alcuna autorevolezza e non può arrogarsi alcun ruolo di supremazia nel campo dela morale. In realtà se l'umanità è riuscita a progredire, questo è avvenuto non “grazie” alla Chiesa, ma grazie all'illuminismo e alla rivoluzione francese che hanno consacrato i diritti e le libertà inviolabili dell'uomo.

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