Secondo voi è possibile vivere senza denaro? Rispondendo impulsivamente a questa domanda sembrerebbe di no;eppure c’è chi tenta di farlo utilizzando ad esempio il baratto.
Un’associazione propone giornate senza denaro e pratica il baratto,una forma primitiva di commercio basata sullo scambio di beni, in cui gli oggetti sono svincolati dal loro prezzo.
Anche alcuni comuni hanno intrapreso questa strada ed anche alcuni bed & breakfast dove si viene ospitati in cambio di ciò che il cliente sa fare.
L’esperimento si è esteso all’enologia e al settore oleicolo e fin qui sembra semplice.
Ma se abbiamo bisogno di una consulenza legale o medica cosa accade? In questo caso la questione si complica.
La nostra legislazione infatti scoraggia i professionisti dal lavorare no cost in quanto,se lavorassero gratis, potrebbero essere accusati di concorrenza sleale.
Per questo motivo sarebbe opportuno emanare una normativa che incentivi i professionisti a dedicare gratuitamente la loro prestazione a cause sociali come ad esempio l’assistenza legale in favore dei senzatetto.
Senza considerare che mettere il denaro al primo posto,come molti pensano,è insensato.
La fatica più grande nel provare a vivere senza denaro è all’inizio di questa esperienza. Come avviene per gli sportivi quando iniziano ad allenarsi,poi diventa tutto più facile.
Il baratto sostituisce il denaro rendendo questa impresa non impossibile. Anche le aziende possono tentare di utilizzarlo facendo diventare lo scambio gratuito un modello.
Esistono anche siti internet che attuano questa filosofia di vita attribuendo ai beni da barattare un simbolico prezzo da pagare per sganciarsi dai soldi.
Il mercato che inquina e spreca ha in sé la sua medicina:lo scambio.
