LE INCERTEZZE CHE LOGORANO

Alle porte della primavera, in un’atmosfera d’incertezza sempre da dimostrare, resta da monitorare, almeno per noi, la situazione che riguarda il Bel Paese. Interesse che, per la complessità dei fatti, interni ed internazionali, ha da essere attentamente considerato. Lo faremo, però, mantenendo una linea informativa generale, senza inoltrarci, come altri hanno fatto, nei meandri politici che coinvolgono anche altri Stati UE. I fatti pubblici che hanno caratterizzato quest’ultimo trimestre sono tutti di una gravità che non è neppure sfuggita a chi vive lontano dalla Penisola. Ciò che ci rinfranca, anche in questi momenti di marasma internazionale, è la nostra Democrazia. Da noi, le congetture di fare “il passo più lungo della gamba” non avrebbero mai fortuna. E’ confortante. Però, ciascuno sia coerente nell’assumersi le proprie responsabilità. Le vie di mezzo, meglio note come “compromessi di percorso”, non ci sono piaciute in Prima Repubblica. Né ci sentiamo di giustificarle, pur minimizzandole nei fatti, nella Seconda. Per carità, questa nostra premessa non vuole essere polemica; solo la giudichiamo utile per non scompaginare le idee a chi ha la pazienza di seguire queste riflessioni. Da noi, anche per una serie di necessità organico/ operative, il Potere Legislativo ( Parlamento) delega il Potere Esecutivo (Governo) a legiferare tramite decreti legislativi. Prassi ampiamente collaudata ai tempi del “Centro/Sinistra”. Insomma, per evitare altri intoppi, il Governo rende funzionanti normative facendo conto unicamente sulla sua Maggioranza. In alternativa, tornano alla ribalta possibili referendum dei quali, secondo noi, si potrebbe fare a meno. La stessa ventilata riforma del nostro Sistema Giudiziario ci trova oggettivamente impreparati ad esprimere un giudizio univoco. Del resto, sono proprio le polemiche che logorano anche le migliori intenzioni favorendo le più faziose interpretazioni. Potere Legislativo, Esecutivo e Giudiziario devono rimanere indipendenti ed autonomi ad ogni livello. Intanto, il garantismo, non generalmente applicato, ha rivelato, in non pochi casi, la sua fragilità. Non è neppure assicurata la certezza della pena. Sono, appunto, le incertezze a logorare la pubblica opinione. Se la legge deve essere uguale per tutti, dobbiamo essere messi nelle condizioni di gestirla in modo consono. A ben osservare, sono ancora le riforme di fondo ad essere disattese. La prima, che sollecitiamo da anni, riguarda la legge elettorale. Tutti sono d’accordo sulla sua attuale inadeguatezza, ma non esiste, al momento, una coesa volontà per renderla più consona alla bisogna. In Italia sono gli aggiornamenti normativi che stentano a trovare la luce. Più volte, abbiamo tentato di sensibilizzare tanti uomini di partito, ma senza confortanti risultati. Con la primavera, potrebbero maturare quelle “novità” che, almeno per noi, non sarebbero più tali già da parecchio tempo. Pur non essendo nelle condizioni per fare delle previsioni sulla vita dell’attuale Esecutivo e sulle futuribili alleanze parlamentari, riteniamo che siano maturati i tempi per eliminare tutte quelle incertezze che logorano, con nostro disappunto, ogni iniziative per evitare guai maggiori agli italiani che ancora credono nella ripresa del Paese.

Giorgio Brignola

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