La sen. Mirella Giai (MAIE) sul comunicato stampa del Sen. Caselli (PDL)

“Dubbi inquietanti e indignazione”

Veniamo a sapere da un comunicato stampa del Sen. Caselli (del 6.12.2010) che il Presidente del Consiglio, l’ha informato con una telefonata personale “…di aver dato disposizione affinchè nel corso della prossima settimana vengano predisposti i provvedimenti necessari per aumentare lo stanziamento per gli Italiani all’estero di 10 milioni di Euro per il prossimo anno.”
La faccenda merita di essere valutata con attenzione, dal momento che ciò che si afferma in questo comunicato è cosa, a dir poco, inquietante. Si afferma cioè che un premier, con una telefonata ad un parlamentare che, tra l’altro, non ricopre alcun incarico di governo, dispone delle sorti della nostra pluri – tartassata collettività italiana residente all’estero.
Il Governo Berlusconi, al di là della propaganda, non ha mai messo in atto una vera politica per gli italiani all’estero. Anzi, sì.
Nella precedente finanziaria sono stati disposti tagli del 60% a tutti i capitoli di spesa che ci riguardano. Nell’attuale finanziaria questi tagli sono stati aumentati del 20%, riducendo così all’osso qualsiasi tipo di spesa per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, per il sostegno alla stampa italiana all’estero, minacciando la chiusura di vari consolati e, di più, annientando l’assistenza sociale e sanitaria per i cittadini italiani più deboli e malati.
Alla fine dell’anno, centinaia di italiani anziani e malati, che finora potevano almeno contare sull’accoglienza in strutture sanitarie convenzionate saranno buttati in mezzo alla strada.
Il MAIE ha manifestato, in più occasioni, contro queste decisioni; anche recentemente, unendosi alla protesta dei consiglieri del CGIE.
In qualità di parlamentari, io e l’on. Ricardo Merlo, abbiamo presentato interrogazioni al Governo, invano.
Invece, oggi il sen. Caselli, con il suo comunicato stampa, ci informa che ha ricevuto una telefonata “privata” del premier, che gli ha promesso10 milioni di euro per la nostra collettività.
Se questo è uno scherzo, è uno scherzo di cattivo gusto. Oggi ci tolgono 14 milioni di euro e domani ci rendono 10 milioni?
Ci stanno dando qualcosa in più? Non mi sembra
Ma se, invece, le dichiarazioni di questo parlamentare corrispondono al vero, io sento l’urgenza di manifestare la mia indignazione.
Questa non si può chiamare politica per gli italiani all’estero: questo è un favore personale, un “favore” che solleva dei dubbi inquietanti.
In un paese democratico serio e rispettoso dei ruoli istituzionali, delle rispettive competenze, non si può accettare questo modo “personalistico” di fare politica.
Dopo aver fatto soffrire i nostri cittadini residenti all’estero, togliendo loro anche il minimo sostegno da parte dell’Italia, si decide con una semplice telefonata del premier ad un parlamentare qualsiasi, di elargire una somma considerevole, e non sappiamo in cambio di che cosa.
Cosa è questo? Un regalo? Un atto personale di generosità del premier? Roba da Ancient Regime.
Credo che questa iniziativa danneggi ulteriormente l’immagine dell’Italia nel mondo, umilii la nostra collettività residente all’estero e le istituzioni che la rappresentano, come Comites e CGIE che lavorano per ottenere dal governo una politica strutturata, e non emergenziale, per i nostri connazionali.
Noi italiani residenti all’estero non vogliamo regali personali del premier.
Noi non chiediamo e non vogliamo elemosine da nessuno.
Se l’Italia (leggi governo) oggi non c’è, ci saremo sempre noi italiani, capaci di impegnarci in prima linea, mobilitandoci nel sociale, nella solidarietà.
Lo abbiamo già fatto nel passato, creando quell’immenso patrimonio che sono le associazioni di italiani all’estero che hanno sopperito ad uno stato assente. Lo abbiamo fatto anche nei giorni scorsi, mobilitando tutta la collettività per raccogliere fondi per sostenere i nostri connazionali più deboli, rimasti senza assistenza.
E a chi, come il sen. Caselli, ci attacca con deboli argomentazioni, rispondiamo serenamente che continueremo a farlo tutte le volte che sarà necessario, con ogni mezzo a disposizione: perché noi crediamo nei fatti concreti e non negli slogan di propaganda di un Governo che affonda.

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