E’ GIUSTO DARE IL PROPRIO APPORTO IN QUESTA SOCIETA’ ?

Posto che il mio dna non è mai stato all’insegna del pessimismo, né voglio ripetere la solita frase populistica secondo la quale “tanto più si da meno si riceve”, mentre è spesso constatabile che “chi fa la bella vita, magari senza lavorare, spesso incorre in fortune sfacciate”, ecc.ecc., mi par di poter dire sulla base di una lunga e, per certi versi, gratificante impegno professionale approdato ad una correlata tranquillità economica, che il mondo moderno non gratifica più chi lavora, suda, perde ore di sonno nell’interesse della collettività, ma premia chi viola i principi della vita sociale, forzandone le regole di convivenza e spesso anche irridendo al “fesso che suda e lavora”. Insomma, il mondo sarebbe dei furbi, mentre le persone colte, laboriose ed oneste, paiono sempre più dei “sottoprodotti” di questa società, dei fondi di magazzino, si direbbe in termini mercantili.

Leggendo queste cose, saranno in molti a pensare che ho scoperto l’acqua calda. Forse sarà anche vero, ma questa premessa simil-populistica, va sviluppata ed inquadrata in tutte le angolazioni della vita sociale, politica, economica e persino confessionale di questa moderna società, spesso chiamata, per un distinguo, società civile, come se l’altra fetta sociale fosse di natura barbarica… Cosa anche questa, della società cosiddetta civile, tutta da chiarire in quanto, spesso e volentieri, sono coloro che dicono di appartenere ad essa che si collocano invece nella categoria degli intrallazzatori, delle persone senza scrupoli, degli individui insomma che, si definiscono civili solo perché sono capaci di stare, adoperandio la bilancia del farmacista, appena al di sotto della barra della legalità…sviluppando nicchie di potere, di consenso riveniente anche dal fatto che molti si sentono attratti dal potente di turno, sperando di ricavarne qualcosa… In questa angolazione, la politica la fa senz’altro da padrona: non mi pare infatti che, sia pur forzando la comparazione, il regista Placido, (come del resto diceva anche Indro Montanelli “parlamento rifugio per mariuoli”) , abbia poi tanto esagerato quando afferma che, in seno al parlamento, ci sono persone che fanno peggio di Vallanzasca… Di Pietro, direbbe qualcosa di più…

Ciò che sta succedendo in questi giorni con lo strappo di Fini da Berlusconi ha messo allo scoperto diversi nervi che non trovano più una dinamica che porti ad un risultato nell’interesse della società. Il discorso sarebbe lungo, certamente non adattabile ad una lettera, ma più consono alla stesura di un grosso libro. E proprio di questo voglio parlare. Sarei infatti l’uomo più felice di questo mondo se qualcuno leggesse un paio di alcuni miei grossi libri (che invierei gratis a chi me li chiede: (dearstern@hotmail.com), libri che ho scritto durante la nascita del berlusconismo e la sua caduta di allora, e la quasi sicura di adesso.

Libri presentati a suo tempo presso la Sala di Cultura De Luca di Belluno, alla presenza di senatori, deputati, sindaci di ogni estrazione politica, oltre anche al numeroso pubblico presente.. Essi descrivono filo e per segno, quasi profeticamente, tutto ciò a cui saremmo andati incontro con questo governo che, a mio avviso, per la sua incapacità, ma anche per la singolarità di certi suoi personaggi, non poteva governare, ma solo comandare.

Ma si tratta, purtroppo, solo di una soddisfazione morale.

Domanda che continuo a farmi con profonda tristezza:

“ Ma perché gli Italiani non hanno riflettuto prima ?”

Masochismo o ignoranza politica ?

ARNALDO DE PORTI

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