Tribunale di Bassano: “Porto delle nebbie” e della Lega Nord

L’altro giorno ho presentato una interrogazione a risposta immediata al Ministro della Giustizia Alfano, sul funzionamento del Tribunale di Bassano e della relativa Procura della Repubblica, che ho definito un nuovo “Porto delle nebbie” (in passato questo appellativo era stato attribuito alla Corte di cassazione di Roma).

I comportamenti “strani” di certi magistrati si riferiscono a vicende di gravi reati in materia ambientale, dei quali ho già dato conto in questo blog alcuni mesi fa (http://www.antonioborghesi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=179&Itemid=1 ). Ai comuni qui considerati, ma che sono sempre sotto la medesima competenza territoriale del Tribunale di Bassano, sta per aggiungersi quello di Mussolente, dove un’azienda (Bifrangi spA) ha posto in essere gravissime violazioni di natura ambientale, sulle quali presenterò a breve una interrogazione parlamentare. Ho riassunto di seguito le stranezze giudiziarie, che vedono implicati anche alcuni personaggi politici minori, che dimostrano che il “conflitto di interesse” contro il quale Italia dei Valori combatte da sempre, per la sua devastante portata, non riguardi solo Berlusconi (che è l’esempio più clamoroso ed eclatante), ma sia presente ad ogni livello. In particolare ricordo che l’ing. Beniamino Didoné, assessore all’Urbanistica della giunta leghista di Rosà, era anche direttore ai lavori dell’insediamento della Zincheria Valbrenta, mentre suo fratello Giovanni ne è divenuto sindaco nel 1997, essendo successivamente eletto deputato per la Lega Nord. Anche l’attuale sindaco è deputato della Lega Nord. Rocco Battistella era sindaco di Tezze sul Brenta e dipendente della Tricom. Nel 2002 viene eletto consigliere provinciale di Vicenza come Udc e nominato Assessore Provinciale dalla Presidente Manuela Dal Lago (Lega Nord attualmente deputata). Dal 1995 la Provincia di Vicenza, che ha le competenze in materia ambientale, ha sempre avuto un Presidente leghista, e dunque le responsabilità di questo partito sono ovvie.
Zincheria Valbrenta-Comune di Rosà
Un procuratore che affida le indagini ad un ispettore, praticante dello studio legale dell'avvocato difensore dell'indagata Zincheria Valbrenta. Il procedimento penale viene archiviato nel 2002. Pur essendovi un abuso edilizio non sanabile il Tribunale lo sana con una semplice oblazione. Il Comune omette di notificare un ordine obbligatorio di sospensione lavori e la procura non indaga nessuno. Il procuratore indaga e condanna penalmente invece due del comitato dei cittadini per aver promosso una riunione non autorizzata dalla Questura. Condanna penalmente anche per abuso edilizio il proprietario di un terreno per averci messo la tenda del presidio dei cittadini. La Zincheria denuncia la cosa al Comune, che sanziona l’abuso con l’esproprio. Il Presidente del Comitato viene aggredito brutalmente e rimane in coma per circa un mese. Viene aperto un procedimento penale per reato di tentato omicidio, ma a più di sei anni nulla si sa sull'esito delle indagini e il magistrato inquirente si rifiuta di audire l’aggredito. Dal pavimento della zincheria emerge acrilamide, sostanza cancerogena, mutagena, teratogena e tossica. L’assessore all'urbanistica all'epoca dei fatti, Beniamino Didonè, viene indagato ed arrestato, ma dalla Magistratura di Vicenza, sullo smaltimento di rifiuti nocivi. Si indaga sulla fuoriscita di acrilamide ed il procuratore di Bssano affida l’incarico peritale al dottor Giorgio Berto, che la procura sa bene essere stato consulente dell’azienda sospettata e che è rinviato a giudizio dalla Procura di Venezia per falso ideologico in perizia. La Procura di Bassano procede contro i vertici della Zincheria Valbrenta ed il Gip affida l’incarico ad un perito che denuncia al giudice telefonate e comunicazioni verbali perché abbandonasse l'incarico, minacciandolo di ritorsioni, anche personali. La procura non indaga.
Tricom- Comune di Tezze sul Brenta
Nonostante la revoca all 'autorizzazione allo scarico di liquami industriali la Tricom, grazie a due proroghe (dell'allora sindaco Rocco Battistella, dipendente Tricom) continua ad operare. I Nas di altra provincia rilevano pozzi d'acqua inquinati da cromo esavalente causati dall’azienda. Alla Pretura di Bassano del Grappa perviene la richiesta di rinvio a giudizio per i proprietari e dirigenti dell’azienda tra cui anche Battistella Rocco. La Polizia giudiziaria di Cittadella(Padova) identifica come fonte inquinante la Galvanica PM (nuova denominazione assunta dalla «Tricom spa»). Il proprietario della Galvanica PM (che il 23 dicembre 2003 dichiara fallimento) viene condannato in via definitva in quanto colpevole del delitto di avvelenamento colposo. Tra gli operai si registra un numero considerevole di decessi per tumore (21 registrati sino al 1994). La procura di Bassano del Grappa apre un fascicolo sulle morti sospette contro, fra gli altri, Battistella Rocco (ex-Sindaco di Tezze e all'epoca assessore provinciale). Il PM Giovanni Parolin chiede per la prima volta l'archiviazione in base al fatto che alcuni degli operai fumavano. Successivamente, il giudice (incaricato di analizzare i nuovi elementi e fare le nuove indagini), lascia nuovamente al PM Giovanni Parolin la decisione sul procedere o meno alla celebrazione del processo ed egli ripresenta una seconda richiesta di archiviazione. Finalmente un nuovo Gip chiede il rinvio a giudizio ed PM rinuncia all'incarico.
Rossano Fond- Comune di Rossano Veneto
A seguito di sopralluogo in data 27 marzo 2007 i Carabinieri del NOE propongono alla Procura di Bassano del Grappa istanza di sequestro delle condotte interrate, ma fino ad oggi essa non risulta averlo autorizzato. Da un verbale dell'Arpav regionale emerge un fatto di assoluta gravità e cioè che presso l'Amministratore Provinciale di Vicenza – Dipartimento Ambiente il fascicolo relativo alla ditta Rossano Fond SpA è risultato irreperibile;

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