RICORDANDO IL 25 APRILE

Il veloce correre degli anni fatalmente cancella i ricordi diretti dei protagonisti, ma proprio il tempo trascorso permette di approfondire gli aspetti storici di quei giorni in modo più distaccato dalle polemiche di parte. Il messaggio del 25 aprile cresce così nei suoi termini più veri e profondi: non fu solo la fine di una spietata guerra civile, ma soprattutto l’affermarsi di grandi principi di libertà e ricostruzione nazionale di cui ancora oggi godiamo i benefici.

Rendiamo allora omaggio a chi in quegli anni lottò con coraggio per il bene e il futuro dell’Italia e ricordiamo tutti i Caduti di quegli anni con affetto, gratitudine e rispetto. Soprattutto i giovani non considerino mai la libertà come una condizione normale, facile o scontata, quanto piuttosto un bene supremo conquistato 65 anni fa con orgoglio e sacrificio. Un bene che ancora oggi va difeso da tutti con impegno, rinnovata unità di intenti e grande senso di responsabilità. Oggi non c’è più in Italia il rischio di dittature politiche, ma il rischio concreto quello dell’indifferenza, del menefreghismo, del non voler più impegnarsi per il bene comune: contro questi sentimenti di resa e di disimpegno tutti insieme dobbiamo impegnarci, metterci in gioco, operare con onestà. In questo senso il 25 Aprile può essere allora segno di concordia, unione, rinnovata pacificazione nazionale.

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