La bella facciata dei sepolcri imbiancati

Per non avere continue delusioni, per non stupirci o scandalizzarci addirittura, dobbiamo forse liberarci definitivamente dell'idea che la nostra società sia divisa in due parti: di qua le persone buone e oneste, di là le persone cattive e disoneste. I mafiosi stanno dall'altra parte, dalla parte di chi si è messo contro la legge; dalla parte in cui sono anche i piccoli delinquenti, alcuni dei quali costretti a delinquere per sopravvivere. Noi stiamo dalla parte dove c'è la legge, dove si rispettano le regole; dove sono coloro che le regole le fanno, e le fanno rispettare. Da una parte la società sana, dall'altra quella guasta. Ma le cose non stanno così. Se n'era accorto anche Gesù, giacché i disonesti li aveva individuati proprio tra coloro che avrebbero dovuto dare il buon esempio. “Sulla cattedra di Mosè si sono assisi gli Scribi e i Farisei…dicono, ma non fanno…amano i primi posti nei conviti…amano essere salutati nelle piazze…Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, poiché siete come sepolcri imbiancati che all'esterno appaiono belli a vedersi, dentro invece sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine” (cf Mt 23). Non dobbiamo quindi scandalizzarci troppo quando veniamo a sapere che nella parte dove noi stiamo, quella dove si rispetta la legge, c'è qualcuno che si fa beffe della sofferenza altrui. E' normale. Il guaio terribile, però, è quando la percentuale dei cattivi e dei disonesti inseriti nella parte sana, si fa troppo alta. La parti si confondono. Non sappiamo più dove ci troviamo. E il guaio è che spesso, come al tempo di Gesù, la folla si lascia incantare dai sepolcri imbiancati, ne vede solo la bella facciata, e finisce per scambiare il disonesto per l'onesto.

Miriam Della Croce

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