Bucchino: “Compensare urgentemente i tagli delle risorse destinate a RAI Italia”

Nella ininterrotta sequenza dei tagli è il turno dell’informazione. Nell’ultima Finanziaria sono scomparsi 12 milioni di euro nella dotazione prevista per la Convenzione tra la Presidenza del Consiglio e la RAI. La misura, grave in sé, rischia di avere effetti disastrosi per RAI Italia, che già annaspava ai limiti di un’incerta sopravvivenza.
Si dimentica troppo facilmente che RAI Italia non solo deve competere nel mondo con canali comunicativi di altri Paesi, molto più dotati e attrezzati, ma che in questo campo è l’unica presenza dell’Italia all’estero. Tutto il danno che s’arreca a questo strumento di comunicazione, lo si fa al Paese e alla sua primaria necessità di proiettare in una dimensione mondiale i suoi interessi, le sue potenzialità, la sua immagine.
In più, ancora una volta si penalizza la vera forza dell’Italia all’estero, vale a dire la presenza della rete di comunità d’origine, alla quale si continuano ad affiancare quelli che cercano in una dimensione mondiale l’occasione per spendere le loro doti umane, professionali e culturali. La comunicazione è lo strumento più importante di circolazione in questa articolata rete della linfa vitale necessaria a tenerla in vita e a fare in modo che possa recepire gli impulsi in entrata e in uscita dal nostro Paese. Ne sappiamo qualcosa noi in Canada, dove decine di migliaia di persone, appena qualche hanno fa, hanno dovuto fare una battaglia campale, coronata da successo, per ottenere il segnale di Rai International.
RAI Italia, dunque, non solo va difesa, ma trasformata e migliorata perché diventi sempre di più, come hanno opportunamente sottolineato altri colleghi eletti nella Circoscrizione Estero, “uno strumento di diffusione culturale, di promozione linguistica, di penetrazione commerciale e di presentazione del sistema economico e commerciale dell’Italia nel mondo”.
Senza girarci intorno, è assolutamente necessario reintegrare almeno le somme che sono venute a mancare, per programmare, poi, in una prospettiva di medio termine uno sviluppo e un rafforzamento strategico di RAI Italia.
Il Sottosegretario Bonaiuti, titolare di queste materie, anziché comparire ogni giorno in TV per dire dove gli altri sbagliano, venga in Parlamento a dire a noi e a tutti gli italiani all’estero che cosa vogliono fare concretamente lui e il Governo che rappresenta per non sbagliare in un campo tanto delicato e importante per gli interessi del nostro Paese.

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