Agenzia di sicurezza nucleare in Italia, soluzioni per una strada tracciata

Sen. Filippo Bubbico (PD) ed altri

Premesso che:

l'Autorità di sicurezza nucleare francese (ASN), il 15 ottobre 2009, ha inviato una lettera all'EDF relativa al reattore nucleare di nuova generazione European pressurized reactor (Epr) in costruzione a Flamalville, nella quale si afferma che: “la complessità dell'architettura ingegneristica proposta da EDF rende difficile l'elaborazione di una dimostrazione di sicurezza soddisfacente”;

la posizione espressa dall'ASN rappresenta una critica all'impostazione di fondo sulla sicurezza nucleare del nuovo reattore nucleare che, rispetto a quelli della generazione precedente, non presenta nessun elemento di sicurezza intrinseca. L'architettura ingegneristica dell'Epr, infatti, è talmente complessa che potenzialmente può creare significativi problemi alla sicurezza dei sistemi di controllo e comando del reattore nucleare; in un recente comunicato congiunto delle autorità di sicurezza nucleare francese (ASN), finlandese (Stuck) e del Regno Unito (HSE), si è preso atto che gli impianti attualmente in costruzione o progettati nei diversi Paesi hanno differenze significative dal progetto originale e i tre organismi hanno richiesto al costruttore (AREVA) di dimostrare la sicurezza dei sistemi di controllo e comando del reattore Epr; le iniziative intraprese dalle predette autorità di sicurezza nucleare rappresentano un'azione senza precedenti che ha effetti anche nei confronti dell'Italia. L'Enel, infatti, è co-proprietaria del reattore Epr di Flamalville, finito sotto l'attenzione dell'ASN, e il Governo italiano ha recentemente stipulato accordi di collaborazione con la Francia proprio su questa tipologia di reattore che complessivamente comportano investimenti nell'ordine di alcuni miliardi di euro;

constatato che:

a giudizio degli interroganti la vicenda evidenzia l'importanza che hanno le agenzie di sicurezza nucleare ed evidenzia come le stesse abbiano la competenza e l'indipendenza per mettere in discussione l'avvio di impianti nucleari nonostante i rispettivi Paesi abbiano già speso miliardi di euro per lo sviluppo e la realizzazione degli impianti;

la dichiarazione congiunta dell'ASN, della Stuck e dell'HSE evidenzia che gli impianti non solo sono diversi dal progetto iniziale, ma sono diversi da Paese a Paese, e quindi la concessione della licenza di esercizio è un processo in itinere che non è mai acquisito una volta per tutte,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo in relazione ai fatti riportati in premessa:

quali iniziative intenda adottare per acquisire elementi certi sulla effettiva sicurezza del reattore nucleare di nuova generazione in costruzione a Flamalville prima di procedere sulla strada delineata dal succitato accordo di collaborazione;

se non ritenga opportuno che il Governo emani, entro brevi termini, apposite misure per garantire la creazione in Italia di un'apposita agenzia di sicurezza nucleare autorevole ed indipendente;

se intenda promuovere, entro brevi termini, la modifica dell'articolo 25 dalla legge n. 99 del 2009 al fine di garantire la creazione che la progettazione, la costruzione e l'esercizio dell'impianto nucleare non siano sottoposti alla concessione di un'”autorizzazione unica”, ma al contrario ad un processo valutativo che accompagni ciascuna fase, dallo sviluppo del progetto alla messa in funzione e all'esercizio dell'impianto, in linea con le migliori esperienze maturate e messe in atto nei Paesi europei.

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