SMI-LAZIO: UNITA’ DI CURE PRIMARIE (UCP) ATTIVE E FUNZIONANTI, NO AD ANNUNCI ALLARMISTICI E PRIVI DI FONDAMENTO

False e prive di qualunque fondamento le notizie diffuse dagli organi di stampa relativamente all’anticipo, da parte della Regione Lazio, dei tempi di presentazione della domanda per la riorganizzazione delle Unità di Cure Primarie (UCP) da parte dei medici di medicina generale. “Di fatto anticipare di circa dieci giorni il termine di presentazione delle succitate domande è solo una trovata elettorale – dichiara Cristina Patrizi, responsabile regionale area convenzionata dello Smi-Lazio – Gli studi medici associati (UCP) non solo già esistono da quattro anni, ma funzionano anche in regime di prorogatio. Quando l’accordo siglato tra la Regione Lazio e OO.SS. sarà pubblicato sul Burl regionale del 14 novembre, come comunicato ufficialmente dai vertici regionali, i medici di medicina generale potranno fare domanda per perfezionare l'adesione all'accordo siglato lo scorso 20 ottobre. Tali studi medici associati operano con orario di circa 8 ore giornaliere, mentre l’accordo siglato lo scorso 20 ottobre e non ancora reso operativo concordava l’apertura di 9 ore”. “In nessun modo l’apertura degli 800 studi medici è collegata alla pandemia influenzale che i medici di medicina generale stanno fronteggiando egregiamente su tutto il territorio – aggiunge Pina Onotri, segretario organizzativo regionale dello Smi-Lazio – Per tale ragione il Sindacato Medici Italiani ha fatto esplicita richiesta del rinforzo dell'organico per il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), nonchè l’attivazione dello medesimo servizio in orario diurno feriale al fine di garantire assistenza alle migliaia di cittadini non residenti nel Lazio e che, per ovvi motivi, non dispongono di un medico di base. Auspichiamo che la Regione Lazio tenga in considerazione le nostre proposte e che eventuali comunicazioni relative all’attività dei medici di medicina generale, vengano diffuse dai siti istituzionali regionali e non da chi pensa di sostituirsi alle competenze dell'Assessorato, contribuendo a creare confusione sia negli operatori che nell'utenza. Siamo grati alla direzione regionale nella figura di Paolo Artico e Maria Chiara Coletti del comparto direzione risorse umane e finanziarie del servizio sanitario regionale per aver prontamente smentito la notizia contribuendo a ridare serenità alla categoria così duramente impegnata nel quotidiano”.

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