Carcere. Dimezzata la spesa per il reinserimento

Carcere. Dimezzata la spesa per il reinserimento tre anni da 13.170 a 6.257 euro a detenuto

A gennaio la spesa pro capite per detenuto in Italia sui capitoli riguardanti il mantenimento, l’assistenza, la rieducazione ed il trasporto (1721) e l’acquisto di beni e servizi (1671) risulterà dimezzata rispetto allo stesso periodo del 2007. A rivelarlo è il Centro Studi di Ristretti Orizzonti che ha elaborato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento amministrazione penitenziaria. Non si tratta solo di tagli o mancanza di fondi. Nel 2007 infatti venivano impegnati nel sistema carcerario 513.730.870 milioni di euro. Cifra molto simile ai 419.263.067 milioni del 2010. La grande differenza la fa ancora una volta il sovraffollamento che ormai fa segnare nuovi record giornalmente. I detenuti infatti si sono raddoppiati: dai 39.005 del 2007 si è passati ai 67 mila di oggi. Dunque più o meno lo stesso bilancio per gestire il doppio delle presenze. Il risultato è che mentre nel 2007 l’Italia spendeva per ogni carcerato 13.170 euro oggi la cifra è scesa a 6257.
Le variazioni percentuali tra il 2007 e il 2010 di alcune voci di spesa riportate d Ristretti orizzonti raccontano di una situazione difficile. Azzerati i fondi (-100%) per “Assistenza e mantenimento di detenuti tossicodipendenti presso Comunità terapeutiche”. A picco con un –79% il pacchetto “organizzazione e funzionamento del servizio sanitario e farmaceutico”. Tagli simili investono anche tutte le attività rieducative e quelle di servizio sociale. Flessione del -9,9% per quanto riguarda le “Spese per i servizi di provviste di ogni genere inerenti al mantenimento dei detenuti e degli internati negli istitui di prevenzione e di pena. Spesa per la pulizia dei locali negli istituti di pena e nelle caserme”. Stessa flessione anche per “Organizzazione e funzionamento degli asili nido dei figli delle detenute.
Guardando invece le voci relative a “Beni e Servizi” l’unica spesa in positivo (+55%) è quella che riguarda il pagamento dei canoni di acqua, luce, gas, telefono, riscaldamento e condizionamento. Varia al ribasso del -31% la spesa relativa a“cura, ricovero in ospedale e per esami specifici”. Colpito dalla mancanza di fondi anche il personale carcerario che vede diminuire del -22% la spesa “per l’organizzazione e il funzionamento dei corsi per la formazione l’aggiornamento e il perfezionamento del personale”. Si chiude con un dato ironico: aumenta del 1% la spesa “per l’acquisto l’installazione, l’ampliamento, la ristrutturazione, il restauro di immobili per l’amministrazione penitenziaria”.

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