LA PROPOSTA

L’Italia, ma non è una novità, vive un particolare momento socio/politico. Il tutto inserito in una prospettiva internazionale che non ci consente particolari previsioni in positivo. Urge, però, aggiornare una realtà sin troppo trascurata. In pratica quella degli italiani nel mondo. Tutto considerato, i Connazionali all’estero non possono essere lasciati ancora allo sbaraglio; l’Italia è anche la loro. Con questa premessa, desideriamo aprire un dialogo con tutti. Per avere suggerimenti, ma anche per tentare d’impostare una linea operativa incisiva e decisiva. Di fatto, date le esigenze degli italiani oltre confine, soprattutto di seconda e terza generazione, noi saremmo per un Ufficio Unico delle Politiche Sociali per gli Italiani nel Mondo. La struttura che ipotizziamo dovrebbe avere diramazioni presso le Regioni ed un coordinamento centrale presso il Ministero degli Affari Esteri. Il tutto col coinvolgimento delle nostre sedi diplomatiche che, per la bisogna, dovrebbero essere potenziate con personale competente e disponibile. Gli scopi dell’Ufficio si possono sintetizzare in tre punti fondamentali: informazione, consulenza ed assistenza. I mezzi potrebbero essere tradizionali, ma noi siamo anche per gli sviluppi informatici Via Internet e tramite i televideo satellitari. Con un Ufficio per le Politiche Sociali potrebbe anche essere varata l’Anagrafe Unica degli Italiani all’Estero (AUIE), con la progressiva eliminazione dell’AIRE e delle Anagrafi Consolari. Senza sottacere, poi, che la struttura che ipotizziamo riempirebbe, finalmente, quel vuoto informativo su tanti problemi, piccoli e grandi, che interessano in modo specifico la nostra Comunità oltre frontiera. Le risorse da investire sarebbero assai modeste ed i vantaggi compenserebbero, in ogni caso, la spesa. Gli italiani all’estero spesso non hanno riferimenti con la pubblica amministrazione nazionale e non sanno a chi rivolgersi. L’Ufficio per le Politiche Sociali ovvierebbe a questa cronica carenza. La struttura dovrebbe essere semplice e non verticistica. Un referente per ogni Regione ed un Ufficio di coordinamento a livello MAE. Nulla di più. Gli italiani all’estero, anche sotto questo profilo, meritano maggiore considerazione e fiducia. Le risorse per raggiungere lo scopo ci sarebbero; basterebbe volerle utilizzare, anche sotto il profilo politico. Con una maggiore coerenza, i risultati potrebbero andare oltre le più ottimistiche aspettative. Per ora questa è una nostra proposta. Ci conforterebbe l’opinione dei Lettori.

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