XXXI Sagra del carciofo di Pietrelcina

LA TUA PREGHIERA AL MIO CUORE

Ogni anno, nella seconda settimana di maggio, Pietrelcina, nota principalmente come città che ha dato i natali a Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, attira numerosi turisti e curiosi, richiamati dalla celebre sagra del carciofo.
L’evento, giunto quest’anno alla trentunesima edizione, si è svolto sabato 9 e domenica 10 maggio nella piazza del paese, con il carciofo protagonista e star indiscussa.
Non potevano mancare degustazioni di prodotti tipici di questa terra, olio d’oliva, formaggi, salumi, mostre mercato, convegni, spettacoli tradizionali, corsi di cucina e visite guidate nei luoghi natii di San Pio.
I carciofi, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e al terreno argilloso, trovano a Pietrelcina un centro di coltivazione ottimale. A introdurli nel borgo sannita,nel lontano 1840, secondo “la leggenda”, è stato l’ ingegner Cardone, Prefetto di Bari.
Gli appezzamenti dedicati alla pianta sono estesi non più di venti ettari, la raccolta è manuale ed avviene sulle sponde del fiume Tammaro, seguendo l’antica tradizione: ogni mazzo di carciofi è formato da quattro “mammarelle” che non sono altro che i capolini centrali, legati con dei giunchi ad “ammazzamento”.
I carciofi(Cynara cardunculus subsp. scolymus (L.) Hegi) sono piante appartenenti alla famiglia delle Compositae, vengono coltivati prevalentemente per uso alimentare o come medicinali per pazienti che soffrono di disturbi al fegato e di dispepsia, L’assunzione dell’ortaggio produce numerosi benefici: regolarizza le funzioni intestinali, ha proprietà antiarteriosclerotiche, depurative, diuretiche ed è utile per abbassare i livelli di colesterolo nell’organismo umano.
Sono spesso consigliati in caso di diete dimagranti, grazie alla povertà di zuccheri e per la presenza di vitamina A, varie del gruppo B, calcio, fosforo magnesio, ferro, sali di potassio e sodio, soprattutto nelle foglie.
Il carciofo, pianta erbacea poliennale, è probabilmente nato in Africa settentrionale(Egitto) ed è oggi molto diffuso in Italia, Spagna, Francia(che assommano l’80% della produzione mondiale), California, Marocco e Cile.
Era già conosciuto ai tempi dei greci e dei romani che gli attribuivano grandi poteri afrodisiaci.
In tempi più recenti è da ricordare la celebre “Ode al carciofo”, dell’illustre scrittore e poeta cileno Pablo Neruda, insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 1971, che recitava così: “Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,ispida edificò una piccola cupola,si mantenne all’asciutto sotto le sue squame, vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,divennero viticci,infiorescenze commoventi rizomi”.

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