L’Italia della libera caccia e dell’imbalsamazione

Nel mese di marzo è giunto alla commissione ambiente del Senato il testo di riforma dell’attività venatoria in Italia che rappresenta il compendio di varie proposte di legge presentate in materia dalle attuali forze di maggioranza.
Si tratta di una vera e propria controriforma che cancella la legge quadro del 1992.
Nel progetto di legge è prevista la possibilità per i sedicenni di avere un fucile in mano, senza nessun riferimento alla eventuale responsabilità civile e penale,una scelta legislativa a dir poco incauta e pericolosa considerando che oggi nel nostro Paese a un ragazzo di 16 anni non si affida la guida di un’automobile né gli si riconosce la possibilità di votare come accade invece in altri Stati.
E’ inoltre contemplata l’apertura dei parchi alle doppiette e l’utilizzazione senza limiti degli zimbelli(civette esca lasciate appese per le zampe ad agitarsi in modo da attirare con la loro sofferenza altre prede)una vera e propria tortura a danno di questi poveri animali e di altre esche vive.
Scompare poi la definizione di specie protette prevista dalle norme internazionali e così orsi,lupi e aquile non saranno più tutelati.
Un animale considerato “fastidioso” potrà essere abbattuto a fucilate e quindi anche cani,gatti e altre specie domestiche.Insomma una vera e propria deregulation della caccia.
L’Ente nazionale protezione animali ha bollato il progetto definendolo,giustamente,un ritorno al medioevo.
Il cacciatore, inoltre,qualora il testo dovesse superare indenne da modifiche l’esame delle aule parlamentari,diventerà anche imbalsamatore potendo esibire così in salotto,come trofeo, un’aquila reale da lui abbattuta e imbalsamata.
E’ prevista anche una liberalizzazione dell’imbalsamazione che trasformerà i 700.000 cacciatori italiani in imbalsamatori.
L’imbalsamazione degli animali si chiama tassidermia ed ha per fine quello di conservare la pelliccia o il piumaggio dell’animale morto.
Gli antichi egizi furono i primi ad adottare tecniche di imbalsamazione, ma questa pratica era diffusa anche presso gli Inca,in Perù, per contrastare il processo di decomposizione degli animali morti.
La moderna imbalsamazione si giova della scoperta della formaldeide ad opera del chimico Von Hofman(1867),sostanza poi evoluta nella formalina che soppiantò l’arsenico.
La tecnica di imbalsamazione consiste nel trattamento dei tessuti animali con sostanze di tipo conservativo e nella successiva imbottitura ed armatura dell’animale, in modo da mantenere l’aspetto che esso aveva da vivo.
La nuova legge ha fatto registrare l’opposizione di tutte le categorie coinvolte direttamente dalla caccia dagli ambientalisti agli agricoltori e persino delle associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori(Arcicaccia e Federcaccia) tutti uniti nel sostenere che, mentre la legge quadro del 1992 aveva messo fine alla guerra ideologica sulla caccia, il testo di riforma della medesima, che dovrà essere esaminato dal Parlamento, rischia di riaprire invece una stagione di conflittualità sull’attività venatoria fino ad oggi sopita.
E’ vero che agli albori della storia l’uomo era cacciatore, ma bisogna considerare che l’ultima stagione venatoria è costata 42 morti e 85 feriti,un tributo di sangue troppo alto per uno sport, come viene definita la caccia da chi la pratica, e che per quanto ci si possa sforzare non si riesce a capire come persone civilizzate oggi possano trovare piacere nell’uscire di casa e togliere la vita a dei poveri animali per poi imbalsamarli.

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