Il Fiorello show e la nuova frontiera del guerrilla marketing

L'approdo di Fiorello nel regno dello “squalo” Murdoch ha suscitato numerose e sterili polemiche, che stentano a finire. In principio c'è stata la questione morale legata ai guadagni, ora, invece, l'indice è puntato contro le continue invasioni promozionali dell'artista, nelle diverse trasmissioni televisive, allo scopo di pubblicizzare il “Fiorello Show”, in onda dal 2 aprile sul canale 109 di Sky, l'attuale Sky Vivo, che per l'occasione cambierà il nome diventando SkyUno.
Lo show va in scena a piazzale Clodio a Roma ed è trasmesso alle 21:15, per 24 minuti, dal mercoledì al venerdì. La domenica è riservata alle repliche del meglio della settimana.
La battaglia per la visibilità del programma è combattuta con le armi affilate del “guerrilla marketing”, attraverso cioè una strategica campagna pubblicitaria che fa leva sull'immaginario dello spettatore, conquistato con spot intrusivi, inaspettati, non convenzionali, all'interno di trasmissioni televisive di Sky ma non solo.
Fiorello, dopo aver recitato il ruolo dell'epurato di lusso su Blob, lamentandosi per l'ostracismo del duopolio Rai-Mediaset, si è lanciato in apparizioni televisive sempre più frequenti: incursioni durante programmi Sky, la copertina su Tv Sorrisi e Canzoni, la pubblicità negli stadi. Durante l'ospitata a “X Factor” su Raidue, grazie alla concomitante incursione di Staffelli di “Striscia La Notizia”, ha coniato il termine Skraiset, che sembra appropriato per definire la marmellata mediatica, in cui esponenti di diverse emittenti tv appaiono contemporaneamente in video.
Forti critiche sono state rivolte al decano dei presentatori televisivi, Mike Bongiorno, reo di aver realizzato uno spot che promuoveva il Fiorello Show, senza previa autorizzazione della casa madre Mediaset che ha poi lasciato per il mancato rinnovo del contratto. Maurizio Costanzo ha rincarato la dose, accusando Mike, senza mezzi termini, “di impiparsene degli antichi rapporti di lavoro e farsi ammaliare dalla maga Circe Murdoch”. Costanzo forse dimentica o non ritiene rilevante il fatto di essere stato tra i primi anchorman a condurre un programma su Sky, “Stella”, ottenendo scarsi risultati.
Dietro queste polemiche da un lato c'è lo scontro epocale tra la tv generalista e la pay tv per accaparrarsi la fetta più ampia della torta pubblicitaria e dall'altro la sfida per conquistare abbonati tra digitale terrestre e decoder satellitare. Inoltre, la paura degli oligopolisti televisivi è di perdere audience, a causa della migrazione di volti noti delle loro aziende, come accaduto negli ultimi giorni con Lorella Cuccarini e Panariello.
Tornando al Fiorello show possiamo ora chiederci cosa ci si debba aspettare: “sarà uno spettacolo in piena regola e sempre diverso”, afferma l'artista siciliano, “non replicherò mai i monologhi e vorrei personalizzare lo show per città, collegandoci a sorpresa con una piazza diversa d'Italia”. A rincuorare e a dare forza a Fiorello è la possibilità di avere una maggiore libertà artistica su Sky ed una minore pressione per i risultati Auditel.
Ad accompagnare lo showman in questa nuova avventura sarà la compagnia che lo segue da tempo: gli autori Di Risio,Bozzi,Cassini,Taddia, il direttore d'orchestra Cremonesi ed il regista teatrale e coordinatore artistico Solari

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