SICUREZZA — ALDO DI BIAGIO (PDL), PARTE DEI “101 RIBELLI”, BENE LA POSIZIONE DI FINI E DI BERLUSCONI

“Sono parte insieme ad altri 100 colleghi della maggioranza della c.d. “carica dei 101” che si è rivolta a Berlusconi per chiedergli di non mettere la fiducia sul ddl sicurezza, poiché contiene norme inaccettabili sotto più profili da correggere e da analizzare nelle opportune sedi prima di passare ad una risoluzione conclusiva del provvedimento. A tal riguardo ho apprezzato la posizione del presidente Fini che per primo dall’interno della maggioranza ha espresso dubbi circa la norma sul comportamento dei medici e le denunce dei malati clandestini e ho accolto con soddisfazione le affermazioni del Premier Berlusconi che ha dimostrato una profonda sensibilità nel condividere le nostre preoccupazioni nei confronti di questo dettato legislativo”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, deputato del PdL eletto in Europa, all’indomani delle dichiarazioni di Berlusconi a sostegno dei 101 deputati che nei giorni scorsi gli hanno scritto una lettera sensibilizzandolo su alcuni punti del tanto discusso decreto Sicurezza in discussione a Montecitorio.

“Apprezzo le riflessioni del Premier e del presidente della Camera – continua Di Biagio – che sembrano sostenere in pieno le nostre istanze e soprattutto le preoccupazioni che hanno animato la nostra volontà di mettere un freno ad alcune disposizioni troppo rigide e per certi aspetti di discutibile valore etico, che rischierebbero di mettere a rischio la stessa società civile e la Sanità pubblica”.

“Le sollecitazioni della Lega – continua il pidiellino – sebbene animate da presupposti concreti e di emergenza necessitano di un ulteriore filtro ed analisi nelle sedi istituzionali competenti. E’ necessario sostenere un tavolo di discussione con i referenti della Lega, che sono e rimangono una importante forza politica e sociale del Paese”.

“Il contrasto all’immigrazione clandestina e la strutturazione di un adeguato sistema di sicurezza rappresentano una priorità per il nostro Paese che deve essere affrontata con rigore, ma nei limiti della tutela dei diritti umani – conclude il deputato eletto all’estero – e su questo aspetto l’attenzione dell’Esecutivo apre la strada ad un percorso di riflessione nelle sedi appropriate, al fine di modificare in modo opportuno e costituzionalmente adeguato le tanto discusse norme. Ho accolto con soddisfazione la condivisione da parte del presidente Fini, delle parole del Premier, che traccia un fronte comune sul versante istituzionale nei confronti della gestione dell’immigrazione e della sicurezza sociale, intesa come dovere da parte dello Stato”.

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