Affrontare la questione degli indennizzi ai profughi istriano dalmati

Lega Nord

''Sessanta anni di attesa per i profughi dall' Istra e dalla Dalmazia sono troppi: e' arrivato il momento di affrontare e chiudere definitivamente la questione degli indennizzi''. Lo ha dichiarato, il senatore friulano iMario Pittoni, figlio di una profuga di Parenzo, che al Senato ha presentato un disegno di legge per gli indennizzi ai profughi istriano-dalmati. ''Il 10 febbraio 1946 l'Italia, insieme alle potenze alleate vincitrici aveva sottoscritto il trattato di Parigi che era stato firmato anche dalla ex Jugoslavia. Secondo questo trattato – ricorda Pittoni – l'Italia aveva ceduto alla ex Jugoslavia una parte consistente dei territori acquisiti dopo la prima guerra mondiale''. Pittoni rileva inoltre che con il trattato di Osimo del 1975 tra Italia e Jugoslavia, ''erano stati definiti i criteri di derterminazione dei confini territoriali tra i due paesi, della cittadinanza dei residenti nelle zone di confine e di diversi diritti economici come gli indennizzi a seguito di espropriazioni o nazionalizzazioni e la previdenza sociale''. Attraverso la promulgazione di una lunga serie di leggi, lo stato italiano e' intervenuto riconoscendo una somma di danaro da corrispondersi ai proprietari di terreni agricoli, immobili e aziende perduti nei territori passati alla Jugoslavia. ''Ma questi indennizzi – sottolinea il senatore Pittoni – sono del tutto incongrui e insoddisfacenti rispetto al reale valore venale degli immobili, dei terreni agricoli e non, delle aziende e anche al danno effettivamente patito''. Dopo 60 anni, aggiunge ancora il senatore della Lega, ''e' unanimemente condivisa l'esigenza di addivenire alla corresponsione di una giusta e definitiva riparazione in favore delle migliaia di italiani che, a seguito dell' instaurazione del regime titino, sono stati privati di tutti i beni e le imprese di cui erano titolari in Istria, Fiume, Zara e Dalmazia''. Dopo l'attuale giornata del Ricordo, ''onorata da Giorgio Napolitano, ma prima di lui da Carlo Azeglio Ciampi – conclude Pittoni – e' giunto il momento di essere finalmente concreti''.

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