Scuola e itinerari formativi dallo stato pontificio a Roma capitale. L’istruzione primaria

a cura di Carmela Covato e Manola Ida Venzo

Giovedì 29 gennaio 2009, ore 15.00
Archivio di Stato di Roma
Sala Alessandrina
Corso del Rinascimento, 40 Roma

Il volume si propone di offrire una visione complessiva della storia dell’istruzione primaria, tanto a livello diacronico – dall’età dei papi al primo Novecento – quanto a livello territoriale – prendendo in esame il divario tra la città, la campagna e i piccoli centri.
Grazie all’apporto di autorevoli studiosi e di giovani ricercatori, affiorano in tal modo situazioni, figure e pratiche didattiche di una tradizione secolare, spesso di impronta confessionale, che subì una metamorfosi più pubblica e laica quando Roma divenne capitale del nuovo Stato.
Le curatrici, rifiutando la consuetudine storiografica di una cesura netta tra il periodo preunitario e quello successivo e unificando due aree di indagine di solito separate, hanno inteso focalizzare, su un arco temporale di lunga durata, le continuità e i mutamenti che interessarono il sistema educativo.
Ricordiamo che fra Cinque e Seicento si diffuse nell’area romana un’alfabetizzazione estesa a diversi strati sociali ad opera del processo di confessionalizzazione e di intervento sociale portato avanti dalla Chiesa attraverso le scuole di base e gli istituti di assistenza. Questa compenetrazione tra l’elemento religioso e l’elemento civile – che faceva dell’istruzione un veicolo di consenso verso lo Stato – aveva come risvolto positivo quello di diffondere su tutto il territorio una molteplicità di scuole primarie, tenute soprattutto da religiosi, che insieme alla dottrina cristiana offrivano rudimenti di lettura e di scrittura.
Se Roma però poteva vantare una diffusione capillare e differenziata di tali scuole, la situazione si presentava notevolmente diversa già alle porte della città, e sacche di incultura e di degrado persistevano nelle aree paludose dell’agro.
Diversa ancora si presentava la situazione nei piccoli centri, dove i consigli municipali eleggevano per ballottaggio i maestri e pagavano loro un appannaggio mensile. Spesso i cosiddetti “legati pii”, cioè lasciti testamentari a favore dell’istruzione, integravano le magre risorse comunali dando la possibilità ai giovani del luogo di intraprendere gli studi.
Su tali contraddizioni e sulla necessità di laicizzare l’insegnamento si appunteranno gli sforzi del nuovo Stato unitario e delle intellighenzie culturali e progressiste (vedi le campagne di alfabetizzazione condotte nelle zone rurali ai primi del Novecento dai coniugi Celli, da Giovanni Cena, Sibilla Aleramo, ecc.).

In occasione della presentazione del volume, sarà riproposta la mostra documentaria Scuola primaria e libri di testo. Roma secc. XVI- XIX
26-31 gennaio 2009
Archivio di Stato di Roma
Corso del Rinascimento, 40 Roma

0rari della mostra
lunedì-venerdì ore 9.00-17.00
sabato ore 9.00-13.00
info: tel. +39.06.68190895
mail as-rm.mostre@beniculturali.it

Referenti organizzativi per le manifestazioni
Manola Venzo
mail: manolaida.venzo@beniculturali.it
Daniela Sinisi
mail: daniela.sinisi@beniculturali.it

Rapporti con la stampa
Fernanda Bruno
mail fbruno@beniculturali.it
in collaborazione con Marta Pepe
mail: marta.pepe@beniculturali.it
tel:+39.06.6723.2120/2175

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