Disegno di legge di ratifica della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità 

“L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge di ratifica della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, in attesa che sia esaminato in Parlamento, non può che vedermi soddisfatta.

Si tratta di un passo avanti nella strada della piena tutela dei diritti dei disabili e delle loro famiglie. Diritti che sono, tuttavia, continuamente attaccati e messi in discussione dalle politiche dell’attuale Governo, come nei casi recenti delle modifiche alla legge 104, in termini di permessi e congedi, o nelle riduzioni e detrazioni sulle indennità per malattia o, non ultimo, nel caso della riforma Gelmini che, inserendo la figura del maestro unico, rende di fatto più difficile l’integrazione scolastica degli studenti con disabilità.

Inoltre, è sicuramente importante aver inserito nell’articolato l’istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità ma si rischia che questo si configuri soltanto come un ‘luogo’ disabitato e dal valore puramente formale se, contemporaneamente, non viene sostenuta la volontà concreta di approvare, al più presto, norme efficaci che allevino le difficoltà e contrastino le discriminazioni, contro le quali i più deboli si scontrano ogni giorno. Mi riferisco ad esempio all’approvazione urgente di norme per il legittimo prepensionamento dei familiari di persone disabili, all’aumento della pensione di invalidità, all’inserimento reale dei disabili nel mondo del lavoro o alla persistenza ormai insostenibile di barriere architettoniche nelle nostre città, sui nostri mezzi di trasporto, che ledono la dignità e i diritti dei disabili impedendone la mobilità personale e l’accessibilità autonoma ed economica a tutti quegli ausili e strumenti tecnologici che possono contribuire a sentirsi, ed essere, cittadini di serie A.

Infine, mi sconcerta e rammarica profondamente che lo Stato del Vaticano non abbia firmato la Convenzione. È un’altra occasione mancata per la Santa Sede che avrebbe potuto contribuire, in un’ottica di piena cooperazione internazionale, all’affermazione dei diritti fondamentali per tutti, disabili e normodotati, alla promozione del rispetto della dignità umana, della libertà di espressione, del diritto alla salute e al lavoro, contribuendo all’abbattimento delle barriere strutturali e di pregiudizio che ancora sussistono nel nostro Paese, soprattutto quando si parla di disabilità.

Oggi 3 dicembre, nella giornata europea dedicata alle persone disabili, auspico sinceramente che il Governo faccia la sua parte, in breve tempo e nel migliore dei modi possibili, affinché il tema della disabilità resti all’ordine del giorno, non sia materia di tagli o di curiose ‘semplificazioni’ e che conduca alla vera tutela e ad un pieno riconoscimento dei diritti.”

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