La battaglia finale

LA PRESIDENZIALI AMERICANE VISTE DALL'ITALIA

Un sondaggio Gallup pone agli elettori la seguente domanda: nelle ultime settimane sei stato contattato per il tuo voto per le presidenziali, di persona, per email, posta, o altro?Il risultato è stato si per il 38% per Obama, per il 30% da McCain. Dunque la campagna di Obama è stata più intensa,
C'è stato l'intenso lavoro dei gruppi del suo grassroot movement, movimento di base, su un modello sperimentato a Chicago, si tratta di una fitta rete di volontari che a livello locale, anche in luoghi sperduti e mai raggiunti dalla politica, hanno organizzano una fitta rete di incontri, centinaia di telefonate, visite porta a porta, dibattiti con proiezione di video, messaggi online.
Gli ultimi messaggi online sono: “Alzati e combatti per la vittoria” da parte di McCain, il messaggio di un militare rivolto a tutti, in generale, il messaggio di un combattente, ricordiamo che ha subito cinque anni di prigionia e torture durante la guerra del Vietnam, torture di cui porta i segni. Obama, invece, dice “E' nelle tue mani, Emanuela”, ovvero è un messaggio reso fortemente personale dall'uso del nome del destinatario.
Tutti i sondaggi danno Obama vincente, ma notiamo che i sondaggi Gallup indicano un lento e costante recupero di McCain.
Ed Hillary che fa? Quest'anno si rinnova non solo il presidente, ma anche il congresso ed il senato. E qui sono attivissimi sia lei che il consorte Bill, nel sostenere candidati donne e uomini per vincere posti al senato di importanza strategica.
Ed ora vorrei prendere in considerazione un aggiornamento Gallup del 27 ottobre basato su più di 21,000 interviste condotte nel mese di ottobre riguardo al rapporto tra intensità della vita religiosa, vista come frequenza nelle chiese ed espressione di voto. Qui John McCain vince in modo schiacciante, con un margine di 37 punti, fra i bianchi non ispanici che frequentano la chiesa ogni settimana, mentre Obama domina fra i bianchi che ci vanno poco o mai. Il gruppo dei bianchi non ispanici che frequenta la chiesa quasi ogni settimana, cioè meno degli altri, sostiene McCain con un margine minore, di 12 punti. La relazione fra la frequenza in chiesa ed il modo di votare era già stata chiarita nelle precedenti elezioni presidenziali, e l'analisi dei dati raccolti in ottobre dice che anche quest'anno non c'è differenza. In particolare la correlazione positiva fra intensità religiosa ed il voto repubblicano per la presidenza è parte del panorama politico americano da molti anni.
A questo proposito devo dire che Obama nei suoi comizi parla non di religioni che dividono, ma di fede in valori che uniscono tutti, cristiani cattolici e protestanti, musulmani, ebrei, indù, fede in un comune destino che ha contribuito alla crescita dei valori dell' America e che oggi deve servire a superare tutte le divisioni esistenti. E' un' idea fondante del multiculturalismo di Obama, idea fortemente condivisa dalle sue immense folle che scandiscono lo slogan: Yes, we can.
A conclusione di questo articolo finale devo dire che il termine cristiano è purtroppo non solo usato, ma parecchio abusato, in quanto si definiscono cristiani anche i membri del nefando e funesto KKKlan, gli incappucciati bianchi famosi per fare roghi di neri nel sud (Ricordate il film Mississipi burning?) Klan che noi credevamo sciolto per sempre, ma che è ricomparso agli onori delle cronache recenti, in relazione ad una progettata strage di neri che doveva culminare con l'assassinio di Obama, per ora il tutto è stato sventato. Un incubo presente in tutta questa campagna elettorale, e che se mai Obama dovesse arrivarci, lo sarà anche nella presidenza, nel ricordo di Abramo Lincoln, freddato perché aveva osato affrancare gli schiavi, di John e Bob Kennedy e di Martin Luther King.

emedoro@gmail.com

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