Legalità , unica possibilità  di salvezza per il Mezzogiorno

La scorsa settimana ho rappresentato Italia dei Valori all’Assemblea programmatica del Partito Democratico sulle politiche per il Mezzogiorno, svoltasi a Potenza. Riassumo di seguito il mio intervento.
Nel 2008 ricorre un anniversario tondo: sono esattamente 135 anni (era il 1873) che qualcuno per la prima volta in Italia ha parlato di “questione meridionale”. Nel 2009, quindi tra pochi mesi, ricorre un altro anniversario: sono 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino e da quando la allora Germania Ovest si trovò a dover affrontare la sua “questione orientale”. Stiamo ai fatti: in 20, anche meno, la “questione orientale” è stata risolta ed il divario iniziale tra Germania Ovest ed Est non era minore di quello tra Nord e Sud del nostro Paese. E non abbiamo sicuramente speso fino ad oggi di meno. Eppure abbiamo provato di tutto: l’industria di stato, i contributi a fondo perduto, le cattedrali nel deserto, i vantaggi fiscali, la riduzione del costo del lavoro, i progetti dell’Unione Europea. Allora è evidente che c’è qualche altra cosa e noi pensiamo che questo qualcosa sia la “questione della legalità”. Per questo la politica riveste un ruolo essenziale. Pochi giorni fa il magistrato Luigi De Magistris ha fatto delle affermazioni gravissime che dovrebbero indurci ad una seria riflessione. Egli ha infatti sostenuto che esisterebbe nel Mezzogiorno un rapporto collusivo tra criminalità e magistratura. Da sempre ci erano noti rapporti collusivi tra criminalità e politica, ma la dichiarazione di un magistrato che ha operato dall’interno dell’istituzione getta una luce sinistra su molte vicende che hanno interessato le nostre regioni del Sud. Obiettivi da perseguire dovrebbero essere dunque il rispetto delle regole, la lotta alla corruzione ed alla criminalità, e la tutela dei diritti dei cittadini, poiché solo quest’ultima consente di rifiutare la strada dell’omertà. Ma per conseguirli i partiti ed in particolare quelli che sono evoluzione dei partiti storici, che hanno governato queste regioni, devono “fare pulizia” al loro interno allontanando anche i semplici sospettati di collusione, senza aspettare la condanna definitiva con sentenza passata in giudicato. E lo stesso deve fare il Consiglio Superiore della Magistratura. Credo che nel Mezzogiorno vi siano tutti gli ingredienti necessari per lo sviluppo: tradizione culturale antica e consolidata, università e ricercatori di eccellenza ed anche capacità imprenditoriale. Dopo di che le ricette sono le solite: credito alle imprese attraverso i consorzi fidi (non certo la “banchetta del Mezzogiorno”), capitale di ventura (venture capital), de-tassazione degli investimenti in ricerca applicata, servizi reali alle imprese, norme per l’emersione del “sommerso”, incentivi agli investimenti turistici, all’imprenditoria giovanile e femminile, bonus spendibili in formazione, fiscalità di vantaggio. Il tutto attraverso meccanismi automatici, come il credito d’imposta. Ma il “nodo gordiano” resta quello della legalità, sciolto il quale sono convinto che il Mezzogiorno sia come una bottiglia di spumante alla quale venga fatto saltare il tappo.

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