Cessazione del servizio marittimo merci tra Golfo Aranci e Civitavecchia

“Si è svolta ieri in Commissione Trasporti l’interrogazione 5-00043 Schirru, sulla cessazione del servizio marittimo merci tra Golfo Aranci e Civitavecchia, attraverso la quale si chiedeva al Governo di conoscere quali iniziative il Governo intende assumere in materia di trasporti per la Sardegna al fine di scongiurare la chiusura del trasporto con carri ferroviari delle merci e delle linee ferroviarie delle zone interne dell’isola e di intervenire urgentemente e in maniera univoca per un provvedimento di blocco della decisione di cancellazione della tratta in attesa di una complessiva riorganizzazione del comparto per il rilancio del trasporto merci in Sardegna.”

“Replicando al sottosegretario Giuseppe Maria REINA, mi sono dichiarata insoddisfatta della sua risposta, che ho ritenuto insufficiente, pur riconoscendo all'Esecutivo la volontà di approfondire il problema anche attraverso il tavolo di lavoro istituito con la Regione Sardegna, esprime.
Il disequilibrio finanziario lamentato dal Governo è dovuto non solo agli alti costi di esercizio, ma anche alla mancata realizzazione, negli ultimi cinquant'anni, di una politica infrastrutturale sull'isola, soprattutto con riferimento ai raccordi ferroviari per le zone industriali, che ha penalizzato notevolmente la regione Sardegna rispetto ad altre regioni, con grave danno per le aziende, soprattutto quelle agricole che, in carenza di adeguati trasporti ferroviari, hanno dovuto rivolgersi ad altri vettori.
“Il Governo dovrebbe richiamare l'attenzione di Trenitalia per mettere in campo tutte le iniziative necessarie per scongiurare il passaggio dal sistema ferro-mare al sistema ferro-mare-gomma, in quanto altrimenti si determineranno gravi inconvenienti anche al trasporto su gomma, dal momento che in Sardegna vi è un'unica grande arteria stradale che verrebbe ulteriormente congestionata dal transito di grossi mezzi di trasporto con grave danno alla sicurezza stradale.
Giudico inoltre del tutto insufficiente l'ipotesi di prevedere due traversate alla settimana che, anzi, aggraverebbero la situazione determinando per le aziende locali una lievitazione dei costi di esercizio. Oltre al danno economico, vi sarebbe per l'isola un ulteriore problema costituito dalla perdita di posti di lavoro nel sistema ferroviario.”
“A nome del gruppo PD, abbiamo ritenuto opportuno chiedere al Governo di bloccare la decisione già preannunciata, facendo precedere qualsivoglia proposta di soluzione da un piano di ristrutturazione e di investimento per il trasporto in Sardegna. Trattandosi di un trasporto essenziale, esso rappresenta non solo un dovere per il Governo, ma anche un diritto per gli abitanti della Sardegna, a motivo della sua particolare collocazione geografica.”

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