Governo deludente, senza cattolici, con poco peso al sud e senza Calabria

“E così dopo 60 anni il centro-destra esclude i cattolici dal governo del Paese! E poi: un governo con il cuore e la mente nel profondo nord: qui troviamo i ministri che gestiranno l’economia, le grandi decisioni interne ed internazionali, tutte le partite che riguarderanno il futuro del Paese. Nessun calabrese nei 21 ministri che formano il governo. Qualche contentino arriverà, ma sostanzialmente niente di serio e di decisivo.

Così dopo 60 anni in cui la politica, in Italia, ha espresso un variegato e composito quadro di identità, e il confronto nel parlamento esprimeva il fermento culturale del Paese, oggi si cambia radicalmente pagina. Finora la politica svolgeva il ruolo di mediazione sociale, coglieva bene i movimenti dello “spirito” nella storia che determinavano cambiamenti, e una politica attenta e responsabile guidava questo delicato passaggio verso una pacificazione sociale. Di questi avvenimenti, i cattolici sono stati sempre protagonisti. Ma da oggi nessun ruolo viene più riconosciuto a loro, a quelli che per formazione, storia e cultura hanno sempre rappresentato i valori e i principi cristiani nella società italiana”.

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