Lettera aperta a tutti i laici italiani

di Vittorio Lussana

La supponenza italo – marxista esiste ancora. Ed unendosi in un perverso connubio con un cattolicesimo burocratico di stampo moralista, pretende di utilizzare le più antiche tradizioni democratiche del nostro Paese a proprio uso e consumo. Dunque, ritengo necessario chiedere a tutti un sostegno in favore di quelle liste autenticamente laiche, in particolar modo per Partito socialista di Enrico Boselli e Bobo Craxi, che si presenteranno da sole nella difficile consultazione elettorale del prossimo 13 e 14 aprile 2008. Comprendo che esternare una simile convinzione possa apparire come una richiesta che scavalca, in qualche modo, numerose barriere del tempo e persino dello spazio. Ma sono solo i laici, oggi, a voler conservare un senso della politica in quanto etica collettiva, a rifiutare un ‘nuovismo’ ed un personalismo autoreferenziale che, da quindici anni a questa parte, sta causando i guasti che sono ormai di fronte ai nostri occhi. Mi permetto dunque di far notare come si renda ormai necessario richiamare gli italiani verso un ideale di laicità piena, moderna, compiuta, coniugabile con i più sentiti princìpi di libertà individuale, sociale e collettiva. Si tratta di difendere una concezione della laicità complementare ad ogni più profondo sentimento di coscienza e di sensibilità umana. Si tratta, cioè, di portare a nuova vita quella grandissima speranza che anima il riformismo più autentico, al fine di rendergli il proprio terreno di collocazione, quello della sinistra italiana, e la sua stessa capacità di agire autonomamente, liberamente, laicamente. La battaglia è dura e di principio. Essa va diretta contro un bipartitismo astratto e forzoso, che vuole costringere gli italiani a scegliere tra ‘due destre’, tristemente burocratica la prima, fortemente gerarchica la seconda. Un bipartitismo che non rappresenta affatto l’evoluzione di un bipolarismo già di per sé disastroso ma che, al contrario, portando ogni contraddizione all’interno dei due partiti maggiori, finirà col riprodurre in maniera centrifuga un’inedia correntizia che non potrà che rivelarsi ancor più infingarda e paralizzante. Noi ci ritroviamo nella confusione politica più totale poiché abbiamo il problema dei postcomunisti che intendono rappresentare, senza averne titolo e storia, il pensiero laico e socialista. E quello dei postfascisti e dei postdemocristiani che, alternativamente, occupano gli spazi di un desueto nazionalismo o di un cattolicesimo illiberale. Nessuno è più come prima, oggi: nessuno è più se stesso! Ogni più autentica bussola di orientamento è perduta, mentre sempre più pressante si pone la questione di un mondo politico che si avvita su se stesso al fine di nascondere le sue più autentiche radici culturali. Ma una politica che fatica a riconoscere se stessa non può fare molta strada. Così come non può farla una politica ispirata a principi assolutamente vaghi e generici, talmente universali da divenire inattuali, totalmente disancorati dai problemi concreti dei cittadini. Diviene dunque giusto opporsi a questo stato di cose, al fine di contrastare tutti coloro che intendono perseguire un simile criterio ‘recitativo’ della politica, la quale, invece, può tornare a vivere camminando sulle proprie gambe. Non basta dare una colorazione nuova a problemi vecchi, se poi questi non vengono affrontati e risolti. Così come non basta affidare il proprio consenso a formazioni che sono esse stesse la causa della confusione politica attuale. Questo Paese ha bisogno di verità, di forze politiche trasparenti, che sappiano richiamarsi ai veri valori riformisti, i soli che hanno saputo reagire nelle più tormentate vicende della Storia per offrire al nostro popolo una Repubblica democratica fondata sui valori della dignità e della libertà umana. Quei valori che, oggi, rischiano di essere stravolti da quanti desiderano distorcere la nostra Carta costituzionale soffocandone lo spirito che essa serba in seno.(Laici.it)

(articolo tratto dal sito web di informazione e cultura www.diario21.net)

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