La democrazia delle antenne per telefonia mobile.

di Antonio Muffo

L’unico strumento per garantire “La Democrazia delle Antenne per telefonia mobile“ é lo strumento pianificatore con il quale un Comune regolamenta e individua i siti dove i gestori possono installare le antenne per far funzionare i telefoni cellulari, compresi quelli di ultima generazione.
Perché ogni Comune dovrebbe predisporre un piano antenne per telefonia mobile?
Per evitare che i gestori di telefonia mobile possano installare a loro piacimento – come hanno fatto nel passato – le loro antenne ovunque, anche sul campanile di una chiesa o sul tetto di un albergo. In assenza di un Piano potrebbero farlo semplicemente accordandosi con i privati e con una comunicazione al Comune. Il tutto perché, secondo la legge, le antenne sono equiparate opere di urbanizzazione primaria, come le fognature e gli acquedotti. In assenza di un Piano il territorio comunale diventerebbe una sorta di “terra di nessuno” in balia degli interessi esclusivi dei gestori. C’è da preoccuparsi seriamente riguardo a possibili rischi dovuti alle antenne per latelefonia mobile? Non esistono certezze assolute anche se la scienza è orientata a dire di no.
Qualche ragione di preoccupazione può giustificarsi, invece, per l’uso prolungato del telefonino. La troppa vicinanza può produrre un innalzamento della temperatura del corpo umano. Questa preoccupazione esiste perché questi telefonini possono convogliare una quantità elevata di energia in una piccolissima area del corpo dell'utente. Le antenne trasmittenti non generano questi “punti caldi”.
Conoscere le leggi…

Nel settembre del 2002 il ministro Gasparri (governo Berlusconi) ha emesso un decreto con il quale, di fatto, si prevaricava le competenze degli enti locali impedendo ai Comuni di avere voce in capitolo nella scelta dei siti in cui installare le antenne. L’art. 3 stabiliva, infatti, che “le antenne sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e sono realizzabili in ogni parte del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento”.
In pratica, secondo questa norma, i gestori di telefonia mobile potevano realizzare le proprie antenne a loro insindacabile piacimento. Alcune Regioni hanno fatto ricorso contro questo decreto e la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 303 dell’ottobre 2003, lo ha dichiarato illegittimo.
E’ stata così restituita ai Comuni la potestà di governare il proprio territorio e di disciplinare l’installazione delle antenne attraverso apposito Piano.

Alcuni cenni scentifici:

1) e’ vero che le onde emesse da antenne per la telefonia mobile possono inquinare l’acqua?
Riguardo al rischio che le onde elettromagnetiche possano modificare la struttura della molecola, bisogna distinguere tra onde ionizzanti e onde non-ionizzanti. Le onde ionizzanti, come quelle prodotte dai raggi X, hanno abbastanza energia da rompere i legami chimici della molecola e, conseguentemente, di danneggiare il materiale genetico delle cellule. Sono, cioè, potenzialmente in grado di provocare danni alla salute. Le onde non-ionizzanti, come quelle delle onde radio emesse dalle antenne per la telefonia mobile, sviluppano una energia di gran lunga troppo bassa per rompere i legami chimici e, per questo, non possono in alcun caso modificare la struttura della molecola. E’ privo di qualsiasi fondamento scientifico il timore che l’antenna posta a ridosso di un serbatoio idrico possa inquinare l’acqua ivi contenuta;

2) quali dovrebbero essere i criteri da adottare da un Comune per l’individuazione dei siti sui quali mettere le antenne?
Prima di tutto si sono scelti siti il più lontano possibile dai nuclei abitativi più densamente popolati. In assenza di granitiche certezze scientifiche circa la pericolosità delle antenne per i telefoni cellulari vige il principio di precauzione.
Per il Piano di qualsivoglia comune questo principio dovrebbe essere considerato il più importante.
In secondo luogo si dovrà cercare di ridurre al minimo l’impatto ambientale causato da pali o tralicci di dubbio gusto estetico.
In terzo luogo si dovrà seguire la via della concertazione con i gestori della telefonia mobile affinché il Piano, garantendo la copertura di rete su tutto il territorio comunale, non possa essere invalidato da eventuali ricorsi dei gestori stessi.
Il Piano Antenne di ogni Comune dovrebbe essere il risultato ottimale di questi tre criteri.

Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Coordinatore regionale dell'Abruzzo

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