Veltroni: meglio soli che male accompagnati

di Renato Scattarella

PRESENTARE AGLI ELETTORI COME ACCADE IN MOLTE ALTRE DEMOCRAZIE EUROPEE. ENNESIMA PROMESSA O REALTÀ?

Il leader del Pd Walter Veltroni ha lanciato il 19 Gennaio scorso da Orvieto la proposta di presentare agli elettori un partito ed un programma solo, un nuovo modo di governare il paese, senza la carovana di partitini con cui si è presentato Prodi nel 2006. Sembrerebbe pronto a farlo, costi quel che costi.
Oggi, all’indomani della crisi del governo Prodi e del tentativo di posticipare le elezioni per riformare la legge elettorale, Veltroni non ha ancora smentito la vecchia proposta di andare da solo, salvo parlare di un accordo con la Cosa Rossa, nel caso al Senato si voti con l’attuale legge.
Sarebbe la prima grande novità che gli italiani si aspettano, perché presentarsi da soli vorrebbe dire una proposta univoca, un programma preciso, un governo e una maggioranza più pragmatici e meno ideologizzati, come accade da secoli in Inghileterra, o come succede da diversi anni in quasi tutti gli altri paesi dell’Unione Europea (vedi la Germania di Schroeder o la Spagna di Aznar e Zapatero).
Mentre Berlusconi annuncia di ripresentarsi con la stessa alleanza del 1994, più tutti quelli che oggi ci stanno, Veltroni va in controtendenza e dichiara da tempo di non voler più sottostare a logiche forzate di coalizione. Apparentemente sembra un suicidio, vista l’attuale legge e visti gli attuali equilibri politici, ma potrebbe rivelarsi un punto di forza se portato coerentemente a termine.
La gente si aspetta novità, e vuoi o non vuoi, il Pd è l’unica novità di questa stagione politica e gode di un credito di favore leggermente superiore rispetto agli attuali protagonisti dello scenario politico, non bisogna dunque disperdere questa attestazione di fiducia e portare avanti scelte coraggiose. “Change” è la parola d’ordine che negli Stati Uniti sta contraddistinguendo la campagna del democratico Obama, “Cambiamento” sembra essere l’idea di Veltroni per il futuro dell’Italia.
Un cambiamento che si sta tramutando in duro attacco, soprattutto alla sinistra radicale che, restando spiazzata, gli punta il dito contro. Ma Veltroni stavolta fa sul serio. «Io non sono sicuro – dice – che di fronte a due offerte: una coalizione che va da Storace a Casini e un partito, il Pd, che chiede il consenso degli italiani sulla base di un programma di innovazione, questo non possa avere un effetto premiante». Oggi il Paese «non riesce a decidere perché paralizzato da un sistema di veti, di condizionamenti e da ideologie che lo bloccano». È quindi necessario, continua il leader del Pd, «uscire da una stagione che ha portato l’Italia a essere bloccata», così come è necessario «uscire da coalizioni forzose e così eterogenee che ripropongono nei governi la logica dei veti e dei condizionamenti che esistono in Italia».
Novità e Cambiamento, queste le parole d’ordine per l’Italia e non vanno certo in questo senso le polemiche su Resistenza e Antifascismo emerse con la presentazione del “manifesto dei valori del Pd”, vecchie polemiche interne alla sinistra italiana che niente hanno a che vedere con lo sforzo di progressisti e riformisti di far diventare il paese più moderno e più europeo.
La contrapposizione ideologica che la Sinistra estrema ha imposto al dibattito politico di questi anni è stata la vera causa della fragilità del governo dimissionario e lo sarebbe stato a prescindere dalla sua caduta. La causa dell’immobilismo del paese è legata tutta ai veti e ai ricatti dei partiti dell’1%.
In attesa che il sistema istituzionale venga riformato e ci siano leggi più semplici e trasparenti per la scelta e per la selezione delle classi dirigenti, il PD deve lanciare un segnale forte e chiaro e cominciare anche dalla propria autoriforma. Il paese se ha voglia di cambiare premierà lo sforzo.(www.agoramagazine.it)

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy