Spà¤tzle al dente. Storia di un siciliano in Svevia

di Licia Linardi

Luigi Brogna è nato a Messina nel 1961, ha trascorso i primi dieci anni della sua vita in Sicilia, poi i genitori hanno deciso di venire in Germania. Oggi vive ad Eislingen con la famiglia. In questi anni ha pubblicato due bestseller “Das Kind unterm Salatblatt”, di cui 20.000 copie sono state vendute senza alcun problema e ultimamente “Spätzle al dente”. Il Corriere d’Italia lo incontra
Signor Brogna, lei è di origine siciliana, e, con la sua famiglia, è emigrato in Germania agli inizi degli anni ‘70. Com’è diventato scrittore?
L’idea è nata dopo lo scioglimento della Rockband a cui appartenevo, chiamata “Gallahad”, con la quale sono stato circa venti anni in tournee. È così, dopo aver smesso di fare il musicista, con il tempo libero che avevo a disposizione mi sono messo a scrivere.
Come è nata l’idea di scrivere un libro su parte della Sua infanzia trascorsa in Sicilia e poi sull’emigrazione in Germania, attraverso la storia del protagonista, Gigi, nel suo secondo romanzo “Spätzle al dente”?
In realtà il racconto dell’infanzia non era programmato, è stata piuttosto la ri-narrazione dei racconti dei nonni, che sono morti. Con loro sarebbe morta parte di questa storia, se non l’avessi raccontata. Era questa l’idea originaria. Poi l’ho collegata all’infanzia vissuta. E per poter continuare la narrazione ho pensato al secondo libro con la figura di Gigi e della sua famiglia, emigrati in Germania, come tante altre famiglie italiane, alla ricerca di una vita migliore, lasciando alle loro spalle la loro storia e le loro usanze.
Nel suo libro parla, anche se in modo molto ironico, dei problemi che avete dovuto affrontare in quegli anni. La domanda che Le pongo è se tutto ciò che ha scritto le è capitato veramente o in quello che racconta c’è molta fantasia?
In molti casi era così, perché anche se guardo la mia biografia…, ma tengo a precisare che i miei libri non sono un’autobiografia, bensì dei romanzi. Per esempio nel mio secondo libro Spätzle al Dente c’è molto di autobiografico, anche se molte storie non sono successe a Gigi ma ad altre persone.
Questo significa che le storie sono realmente accadute non solo al personaggio principale del romanzo, ma anche ad altri. I problemi dell’emigrazione ci sono stati e sono come li ho descritti nel libro, ma come ho già detto non è successo tutto a questo ragazzo.
Ha avuto difficoltà a pubblicare i suoi libri? È stato difficile trovare un editore disposto a stampare i suoi romanzi?
No! Non ho avuto nessun tipo di difficoltà. Anzi ho avuto molta fortuna e tutto si è svolto senza alcun problema.
Come proseguirà la sua avventura letteraria? Ha intenzione di scrivere altri romanzi?
Certo! Sto già scrivendo il mio terzo libro.
Cosa racconta al pubblico nella sua terza fatica?
Nel terzo libro sarà descritto il collegamento delle due realtà di cui parlo nei primi due volumi. E mi pongo la domanda dei nostri rapporti col futuro. Come ci si adegua all’estero, come si assimila la cultura straniera senza perdere le proprie radici, come si fanno coincidere questi due mondi così diversi all’apparenza ma molto simili tra loro? Inoltre racconto come si è evoluta la situazione in Sicilia, quali cambiamenti ci sono stati. Racconto la storia dei nonni dei bisnonni, quindi l’evoluzione che si è avuta nella città, nelle famiglie, ecc… Questo è ciò che cerco di descrivere nel mio terzo libro.
Nel futuro i suoi libri saranno pubblicati anche in lingua italiana?
Questo non lo so. Non posso dare una risposta definitiva se in futuro i miei romanzi saranno tradotti in italiano. Sono stati scritti per un pubblico tedesco, molto più che per un pubblico italiano. Posso immaginare che forse, per la parte comica, non ci sarebbe nessun problema a tradurlo in italiano, ma Spätzle al dente si nutre principalmente dello svevo. Se il tema è di interesse per l’Italia non lo so, ma sarei felice se un giorno i miei libri potessero essere tradotti in italiano.

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