Chi ha paura di De Magistris per trasferirlo?

Intervista all’on. Felice Belisario IdV

Di Pietro, sa tutto lui, non si fida di nessuno, non cambia mai opinione, vota contro la maggioranza, non crede che esageri?

Detta così, non può che trovarmi in disaccordo. Se capita che la politica del centrosinistra nell’ultimo periodo si stia allontanando da quella che è l’impostazione originaria, ci deve essere qualcuno che faccia sbarramento. Il signor no, non è un signor no per principio. Ma perché vogliamo capire se la politica giudiziaria del governo è una politica intromissiva nei confronti delle magistratura; vogliamo capire perché sulla TAV si aveva intenzione di buttare via i denari; vogliamo capire se sulla Rai bisogna ritornare agli equilibri delle regole dove il Presidente non può essere un Presidente della maggioranza ma deve essere un presidente della minoranza; vogliamo capire se, in un sistema di regole, i costi della politica devono scendere e non solo in Parlamento ma se debbano scendere anche ai livelli intermedi oltre che quelli dei grandi managers; dobbiamo capire se questa coalizione raggiunge gli accordi che poi diventano carta straccia; vogliamo capire se un referendum di milioni di persone possa essere poi cestinato e quindi non rispettato perché una parte della maggioranza non sta alle regole democratiche; vogliamo capire se le misure per la sicurezza le dobbiamo accettare come le vuole il ministro Amato o bisogna cassarle perché una parte della coalizione non si rende conto che il livello di sicurezza viene percepito dai cittadini come un livello di grande insicurezza a prescindere dal lavoro delle forze dell’ordine che pure contrastano come efficacia. D’altronde, gli ultimi fatti di violenza, dimostrano ampiamente la facilità della commissione di omicidi e violenze d’ogni sorta. Questi sono tutti argomenti di questi giorni. Allora, se in questi giorni noi diciamo no, no, no, se Di Pietro dice no, no, no, innanzitutto si deve precisare che è un no dell’Italia dei Valori e non del suo Presidente.

Si ma il no c’è stato anche per la Commissione sul G8.

Quando il no è del Presidente, è ovvio che assuma un peso ed un tono maggiore. Noi ci siamo opposti in Commissione, per esempio, alla Commissione d’Inchiesta sul G8. Lo abbiamo fatto perché, se c’è una magistratura che ha rinviato a giudizio i Balck Block e le forze dell’ordine, gli uni che hanno sfasciato vetrine e gli altri che non hanno tenuto un comportamento di legalità, a che serve fare una Commissione d’Inchiesta con tanti parlamentari che vanno a mettere il naso nelle carte e vanno a conoscere le indagini che un altro potere dello Stato, la Magistratura, sta osservando? E’ semplicissimo. Quindi, non ci sta un problema delle relazioni interpersonali né tampoco nelle relazioni politiche. Significa che, senza dire come fa qualche alleato che se ne va dal governo o ricattando di non andare a votare se prima il governo non gli dà la solidarietà, noi siamo coloro i quali stanno nella maggioranza. Diamo proposte complessive, e per questo convocheremo il 10 novembre una assemblea nazionale a Roma perché queste cose, al nostro popolo di aderenti di simpatizzanti di internet, vogliamo che decida sul da farsi.

Anche nei toni, il Ministro Di Pietro sembra essere un po’ eccessivo, lo ha dimostrato a Porta a Porta ultimamente, quasi una esaltazione parossistica.

Innanzitutto il Ministro ha dovuto fare il professore in quella trasmissione. Perché, evidentemente, qualcuno che si intende di filosofia piuttosto che di diritto, gli aveva detto che era un analfabeta del diritto. Per cui ha dovuto spiegare come stavano i fatti. Se questo significa una esaltazione di sé stesso… Mentre gli altri facevano melina o peggio, si schieravano faziosamente da una parte o dall’altra. Noi abbiamo guarda caso, un ministro indagato che fa di tutto, per trasferire un giudice e poi, visto che probabilmente non riusciva a trasferirlo perché la richiesta tutto sommato era scarsamente fonfata, cosa fa? Gli toglie le indagini. Cioè, gliele fa togliere perché poi, sappiamo perfettamente che la Procura Generale è avulsa da uno schema politico ministeriale. Guarda caso avviene questa avocazione da un procuratore non titolare, quindi da un supplente, e quello stesso giorno il Consiglio Superiore della Magistratura delibera il nuovo procuratore generale. Saggezza avrebbe imposto che venisse affidato al titolare dell’indagine non ad un precario dei quel ruolo così importante. In questo momento sto parlando con serenità ma con durezza allo stesso tempo, probabilmente, caratterialmente siamo diversi. Antonio Di Pietro, non a caso è il leader di un partito ed io sono un esponente, sicuramente di rango dell’IdV, ma non sono il leader dell’IdV. Nella comunicazione egli riesce ad incidere meglio di quanto non riesca ad incidere io stesso. Però, guardiamo sempre quello che è positivo. Quando indichiamo la luna, guardiamo la luna e non il dito. La stessa cosa con Di Pietro. Quando dice che in questa vicenda ci sono molti lati oscuri, che quando lui era indagato si è dimesso per andare ad essere giudicato, dice una grande verità. Non è saccenteria, non è arroganza, non è spocchia, solo una sprazzo di vita vissuta.

A proposito di Magistratura. Qui vigono ancora due linee di pensiero, quella che denuncia le sue “esondazioni” mettendo le mani anche in Parlamento ed un’altra che si dice fortunata che c’è una certa Magistratura che rimette un po’ le cose a posto. Attualmente è ancora la Magistratura che tiene in piedi questo paese?

A me viene, in tutta franchezza, da sorridere. Con il potere che ha il Parlamento di fare le leggi, il potere di controllare quanto avviene nel sistema paese ed anche nel sistema giudiziario pur non avendo un controllo diretto, mi viene da sorridere. Perché, io pure, sono stato intercettato da un magistrato sprovveduto il quale, pensando di fare uno scoop intercettando un giornalista che mi intervistava, ha intercettato anche me. Siccome ha chiesto la perquisizione imputando il giornalista di associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione, una figura abbastanza atipica, ha ritenuto di mettere nell’incartamento della perquisizione anche il colloquio che io avevo avuto con il giornalista. Ma sa che avevo detto nel colloquio? Avevo detto che è vero che esiste una cupola politico-affaristica in Basilicata. La mia dichiarazione è stata, insomma, inserita senza essere filtrata dagli organi parlamentari. Io mica mi sono preoccupato? Mi intercettino pure anche se non possono farlo, possono mettermi le cimici o altro, se un parlamentare non ha niente da temere, va avanti. Il problema è che, anche all’interno della Magistratura, ci sono magistrati non perbene. Noi chiediamo che il CSM, nei confronti di questi magistrati poco perbene, sia duro come i magistrati sono duri con i cittadini comuni e, perché no, anche con i politici quando i politici sbagliano.

L’Italia dei Valori spezzerebbe una lancia nei riguardi del magistrato di Catanzaro?

L’ho già fatto io direttamente. Ritengo una vergogna cercare di trasferire il magistrato di Catanzaro che ha sollevato una pentola molto profonda. Conoscendo ed essendo informato, l’ho già spezzata una lancia in suo favore. L’Italia dei Valori ha raccolto firme per sostenere De Magistris, ma non perché noi siamo convinti che De Magistris sia il Vangelo del diritto o delle indagini. Noi diciamo che c’è un Magistrato che sta indagando, che deve completare le sue indagini, che un organo terzo il GIP, deciderà se rinviare a giudizio o meno e addirittura un organo terzo, composto da tre persone, andrà a giudicare alla fine di tutto questo procedimento. Qual è il problema di trasferire De Magistris ed in primo grado? Chi ha paura di De Magistris per trasferirlo? Questa è una domanda che io ho fatto in tutte le sedi.

Il governo è in bilico. Deputato a farlo cadere, sembra proprio una componente moderata, o Di Pietro o Mastella mentre la sinistra radicale sembra allineata e coperta, come mai?

Io voglio capire questo governo, sulla sicurezza, ritiene che ci sia un problema si o no? Anche se non coinvolti direttamente, Schioppa e Gentiloni hanno subito sostenuto il Presidente della Rai, ritiene che la Rai sia rappresentata nel modo che la legge prevede e quindi ci debba essere un Presidente di garanzia nominato dall’opposizione si o no? Io chiedo che il governo si renda conto che ci sono proposte di legge che l’IdV ha fatto sulla non candidabilità dei condannati, sull’azzeramento delle Comunità montane, sulla riduzione dei costi del managers pubblici e via dicendo, che devono essere discussi. Come mai si discute soltanto dei G8 piuttosto che dell’immigrazione, piuttosto che della Bossi-Fini, piuttosto che di tante altre cose? Non c’è una proposta che riguardi l’etica dei comportamenti che l’IdV ha cercato di introdurre e portare in aula che sia andata in aula. Questo, in qualche maniera, dobbiamo farlo valere. Quei pochi o tanti cittadini che ci hanno votato, sono portatori di interessi sani e noi questi interessi vogliamo far valere.

Ma il governo cadrà?

Noi non vogliamo farlo cadere, però non possiamo neppure essere considerati colpevoli di una confusione talmente profonda che, alla fine, corre il rischio di metterci tutti in un calderone, tutti uguali, tutti da buttare. Ecco perché poi c’è il grillismo che non è un fenomeno di antipolitica, è un fenomeno di politica di base può piacere come non può piacere però funziona se riesce a fare aggregazione.

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