Intervista all’on. Dorina Bianchi

Intervista all’on. Dorina Bianchi, vice presidente della XII Commissione Affari Sociali, componente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia.

E’ stata l’unica a presentare, il 3 luglio, una interrogazione parlamentare a risposta orale circa la diminuzione del 74,20% delle schede bianche rispetto al 2001 passando da 1.707.269 a 440.517.

Devo dire che avevo letto il libro “Il broglio”. Chi ha vissuto quella notte delle elezioni, sarà stato facilmente suggestionato da una serie di coincidenze verificatesi tutte insieme.
Chi, come me, era partita nel pomeriggio dalla Calabria, convinta che il centrosinistra avesse vinto le elezioni, avrà avuto un brutto colpo sino alla fine. Ero partita per festeggiare ma, ritornata a Roma, trovo un risultato che stava quasi per ribaltarsi in favore del centrodestra. Allora, devo riconoscere, ho avuto non poche perplessità.
Presentai, perciò, quella interrogazione parlamentare anche un po’ stimolata da quanto andava dicendo Berlusconi.
Era singolare che il Presidente del Consiglio, subito dopo l’esito ed aver perso anche se per poco, gridasse allo scandalo per presunti brogli dei quali egli si riteneva certo.

L’interrogazione porta la data del 3 luglio, ci pensò un paio di mesi, come mai?

Ho aspettato perché credevo che quella fosse una interrogazione un po’ “impropria”. In effetti ero combattuta perché chiedevo di rispondere di una cosa che era accaduta sotto il governo di un altro ministro degli Interni, ad un ministro nuovo, subentrato. Mi sono chiesta se fosse una procedura corretta ecco perché ho aspettato, poi, invece, ho deciso di presentarla lo stesso anche perché i problemi che furono sollevati, divenivano ogni giorno più pressanti. Alla fine, ho ritenuto che fosse, comunque, una cosa utile.

Sarebbe favorevole ad un riconteggio delle schede bianche?

In ogni caso, non sarebbe una cosa facile. Sono tantissime. Si tratta di vedere realmente a che livello può essere arrivato un fatto del genere. La giunta delle Elezioni tranquillizza puntualizzando che il dato finale corrisponde con quello trasmesso.
Per porre in essere un tale broglio, sarebbe occorsa una organizzazione con i fiocchi. Alterare i risultati elettorali non è certo una cosa da poco. Mi auguro, però, che quanto viene asserito, non sia assolutamente vero.
L’interrogazione l’ho presentata per fare luce su alcune incongruenze che è lecito ed importante capire perché è tipico di un paese democratico verificare. Poi ci sono anche delle regole non scritte che si trovano nel buon senso di chi in quel momento è al governo.
A me dispiace dire qualcosa contro il Ministro Pisanu, che è persona che ho sempre stimato, però, indubbiamente, la sua andata a casa di Berlusconi più volte, è irrituale, strana. Ci sono delle cose che, oggettivamente, il buon senso ed anche le regole di un paese democratico, dovrebbero evitare.
Detto questo, da parlamentare, dico, che, con questa interrogazione, ho voluto soltanto mettere in evidenza delle storture, poi, da qui a dire che ci sono stati dei brogli elettorali, ce ne corre. Non la reputo una cosa facile.

Abbraccia la posizione del Presidente Bertinotti, lasciamo stare i cani che dormono?

No, no, dico invece che bisogna chiarire alcune cose visto che ci sono dei dubbi e visto che siamo in un paese democratico. Si può controllare tranquillamente tutto. Io sono convinta che brogli non ce ne siano stati e me lo auguro anche perché, e lo dissi all’epoca nell’intervista rilasciata a Deaglio, vorrebbe dire che siamo in un paese sud americano. Ciò, ovviamente, non significa che dobbiamo evitare di andare a controllare per fugare dubbi e perplessità.

Perché il Presidente Berlusconi si era fissato, prima della chiusura dei seggi, che ci fossero stati dei brogli chiedendo la sospensione del voto per verificare le schede?

Guardi, devo dire la verità, il Presidente Berlusconi è un personaggio particolare, quindi non glielo so dire. Fare la psicologa di Berlusconi, sinceramente, nonostante io sia medico, mi verrebbe molto difficile. Non lo so.
Quello italiano è un popolo dotato anche di grande fantasia, non lo dimentichiamo.

Cambiamo argomento. E’ impegnata a combattere la violenza alle donne in prima persona, in Italia, dati Istat, 10 milioni di donne sono vittime di abusi sessuali, di quali iniziative si è resa protagonista?

Abbiamo costituito un vero e proprio gruppo antiviolenza. Precisamente, un intergruppo composto da una settantina tra deputati e senatori. Lo scopo è quello di creare una struttura in grado di offrire aiuto a quante sono vittima di violenze.
Aiutare verificando le realtà dove questi fenomeni sono più presenti e persistenti, offrendo aiuto e soluzioni.
L’intergruppo si chiama “Fuori dalla violenza”!
Per il momento stiamo lavorando per renderlo attivo. La parentesi finanziaria ha rallentato il processo di consolidamento della struttura, ma presto cominceremo i lavori in modo da affrontare queste problematiche offrendo soluzioni anche e soprattutto in campo legislativo.

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