Partito Italiani all’Estero: propone un Presidente della Repubblica scelto tra gli italiani all’estero

Dal 12 ottobre, da quando cioè è partita l’idea di costituire il nuovo partito, molti si sono avvicinati offrendo il loro disinteressato aiuto. Tra questi, Raniero Schembri la cui lettera riproponiamo integralmente in calce, con la quale suggerisce quelle che a parer nostro sono idee forti e vincenti.
Questo lo spessore di quanti stanno aderendo al partito. Aumenta dunque di calibro la qualità dei nostri iscritti. Raniero azzarda una proposta innovatrice per quinta essenza: scegliere un candidato italiano all’estero per la prossima presidenza della Repubblica italiana.
Sarebbe un ciclone di novità per questo paese la cui aria stagnante abbrutisce ed intossica ormai da troppo tempo.
Il Partito Italiani all’Estero, fa sua questa proposta e la sostiene con la forza delle eccellenze italiane sparse per il mondo. Innovazione a tutti i livelli dunque a partire dal nostro Presidente della Repubblica.

CHE IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SIA SCELTO TRA GLI ITALIANI ALL’ESTERO

Ci attiveremo in tutto il mondo in modo da codificare una cerchia di papabili. Crediamo solo che ci sarà l’imbarazzo della scelta. Tante sono le personalità che per merito, storia, lavoro e ricerca potrebbero rappresentare ai massimi livelli l’Italia nel mondo.

Grazie Rainero

Roma 6 dicembre 2008

Gentile Avvocato Viglia,

innanzitutto desidero esprimere i miei più sinceri complimenti per l’iniziativa di costituire il Partito degli italiani all’estero. Credo che questo ambizioso progetto potrebbe imprimere una svolta nella delicata questione della tutela degli interessi degli italiani che vivono fuori dai confini nazionali, alla luce, soprattutto, dei risultati certamente non brillanti raggiunti dalla formula delle Circoscrizioni Estero. Infatti, per gli italiani che vivono nei cinque Continenti avere nel nostro Parlamento una sparuta, sparpagliata e spesso assente rappresentanza significa solo avere un peso politico di scarsissima rilevanza.

Tuttavia, a mio modesto avviso, affinché il Partito degli italiani all’estero abbia una reale possibilità di successo risulta fondamentale soddisfare alcune esigenze tipo:

1) Individuare pochi ma concreti obiettivi capaci di coinvolgere e appassionare indistintamente gli italiani che vivono in Canada con quelli che risiedono in Brasile, in Sud Africa, in Australia o nella vicina Germania;
2) Modificare la legge elettorale consentendo agli italiani che vivono all’estero di votare esattamente come gli italiani residenti in Italia: quindi gli stessi candidati
3) Individuare delle ‘operazioni immagine’ in grado di far comprendere il significato di questa proposta non solo agli italiani che stanno all’estero ma a tutti gli italiani.

Detto ciò, immagino che la nascita di questo progetto incontrerà i maggiori ostacoli proprio nell’ambito del nostro ceto politico, che non avrà certamente alcun interesse a consentire agli italiani che vivono all’estero di avere una rappresentanza che non sia di pura facciata.

In questo contesto trovo molto corretto e democratico che il Partito prima di lanciare il suo programma cerchi di capire esattamente cosa si aspettano milioni di italiani che continuano ad essere considerati di serie B anche se spesso rappresentano la parte migliore della nazione italiana.

Colgo, a questo punto, l’invito a esprimere anche una mia proposta da sottoporre come contributo personale all’affermazione di questa lodevole iniziativa.

Premesso che nessuno meglio della figura del Presidente della Repubblica è in grado di personificare l’Unità nazionale perché non ipotizzare per la prossima elezione alla massima carica dello Stato la candidatura di un illustrissimo cittadino che vive e lavora all’estero?

Questa candidatura potrebbe assumere il seguente significato:

a) Sarebbe sicuramente una candidatura di stampo completamente innovativo;
b) Sarebbe una candidatura decisamente Super partes;
c) Sarebbe un riconoscimento e, in qualche modo, anche un risarcimento morale ai milioni di italiani che hanno contribuito per decenni a far grande la nazione italiana;
d) Infine, una candidatura estera solo potrebbe rafforzare ulteriormente i rapporti internazionali, soprattutto con i Paesi dove vivono le comunità italiane.

Come arrivare a questa candidatura?

Sollecitando e consentendo liberamente a tutti gli italiani nel mondo ad esprimersi via Internet. La domanda potrebbe essere molto semplice: “Secondo te, tra gli italiani che vivono e lavorano all’estero, chi potrebbe essere un ottimo Presidente della Repubblica?”

Sarà, poi, un Comitato etico a scegliere tra le varie proposte la personalità possibilmente più rappresentativa dell’Italia anche a livello internazionale. Questa Personalità non verrà presentata all’opinione pubblica italiana e alle altre forze politiche come il candidato del Partito ma solo come il candidato suggerito dagli italiani all’estero. Sarà, ovviamente, il Parlamento a decidere se prendere o meno in considerazione questa candidatura, visto che secondo la nostra Costituzione tutti i cittadini possono essere eletti Presidente.

Per valorizzare questa e altre proposte, il Partito potrebbe organizzare dei viaggi collettivi, anche in Pullman, nei vari Paesi dove vivono le maggiori comunità italiane. Oltre a incontrare e scambiare idee e opinioni con i nostri concittadini, questi viaggi servirebbero anche per rafforzare i rapporti politici, culturali e sociali tra l’Italia e i Paesi esteri.

Gentile avvocato, questa mia proposta vuole essere solo uno spunto di riflessione che, ovviamente, richiede molti approfondimenti, sia dal punto di vista concettuale che organizzativo. Sono, ovviamente, disponibile a partecipare a questa ‘avventura’ con lo stato d’animo di chi ha vissuto per quasi vent’anni all’estero e che anche professionalmente ha avuto modo di verificare quanto è stato (e lo è ancora) grande il contributo dell’altra parte del cielo (questa volta non riferita alle sole donne ma da tutte le italiane e italiani costretti a lasciare il proprio Paese) all’affermazione su scala internazionale dell’intera nazione italiana.

Cordialmente
Rainero Schembri

Dott. Rainero Schembri
Direttore Euronews
www.europnews.org
info@euronews.org

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