Matteo Collura: "I critici hanno sottovalutato la geniale follia di Pirandello"

Non va letta come una biografia: è “Il gioco delle parti – Vita straordinaria di Luigi Pirandello” che Matteo Collura ha pubblicato con Longanesi. “È un romanzo della vita di Pirandello, dice in un'intervista a www.fattitaliani.it. Prova ne sia che alla fine del volume ho voluto inserire una cronologia, da consultare proprio a proposito degli aspetti biografici del drammaturgo. Il romanzo racconta in presa diretta gli ultimi due anni di vita di Pirandello, il resto è inserito nel tessuto narrativo in base alla tecnica cinematografica del flashback”. Sull'aspetto che in particolare il volume fa emergere dello scrittore agrigentino “La sua geniale follia, comune in tutti i grandi geni”, asserisce Collura.
Questo aspetto penso sia stato sottovalutato dai suoi critici. Pirandello, grande genio del suo tempo, proprio perché tale fu un uomo inadatto a vivere una vita normale. Conseguenza di ciò il naufragio penoso dei suoi rapporti affettivi, in famiglia e altrove. E poi il fascismo: non è vero che Pirandello vi aderì soltanto per calcolo tornacontistico”. Il drammaturgo “detestava – continua – tutto ciò che lo teneva lontano dalla creazione artistica. Che poi non era soltanto un fare arte, ma vivere nell'unico modo che egli reputava dignitoso e utile per un essere umano come lui, vale a dire un genio”.

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