Le intenzioni di voto dei giovani, dei laureati, degli imprenditori

Le intenzioni di voto dei giovani, dei laureati, degli imprenditori
in una indagine dell’Istituto Demòpolis a 25 giorni dalle elezioni

Testa a testa tra gli under 35, Veltroni prevale tra i laureati,
Berlusconi vince tra imprenditori e lavoratori autonomi

Se il 13 e il 14 aprile si recassero alle urne soltanto i giovani, l’esito del voto delle elezioni politiche nazionali risulterebbe decisamente più incerto: il vantaggio della coalizione di Silvio Berlusconi – tra gli under 35 – si ridurrebbe infatti a meno di due punti percentuali (41%-39,5%).
È quanto emerge da una analisi sulle intenzioni di voto degli italiani condotta, a 25 giorni dalle elezioni, dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis.
Se votassero solo i laureati, il PD (con l’IdV) di Walter Veltroni vincerebbe le elezioni (44%-39%), staccando di cinque punti PDL e Lega.
Se esprimessero invece la propria preferenza soltanto imprenditori, commercianti e lavoratori autonomi, la vittoria di Berlusconi – secondo Demòpolis – diverrebbe schiacciante, con un distacco di quasi 30 punti percentuali (60%-31%), che penalizzerebbe anche gli altri partiti.
L’indagine, diretta da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, ha analizzato in particolar modo gli orientamenti dei giovani. Tra le nuove generazioni il PDL (con Lega e MpA) risulta penalizzato di circa tre punti rispetto al dato medio dell’intero elettorato e si attesta al 41%. Cresce invece di due punti il PD, che si posiziona al 39,5%, favorito dalla fiducia personale che i più giovani, e gli studenti in particolare, sembrano riporre in Walter Veltroni.
Con l’UdC in linea con il dato generale, più alte risultano – tra gli under 35 – le preferenze per la Sinistra Arcobaleno di Bertinotti (9%) e per la Destra di Storace (3,5%).
In uno scenario ancora fluido e incerto, caratterizzato da un’alta percentuale di indecisi, a 25 giorni dal voto – nell’intero elettorato – la distanza fra le due coalizioni rimane nel complesso immutata, intorno ai 6-7 punti percentuali (44%-37,5%).
Secondo le stime dell’Istituto Demopolis, il PDL di Berlusconi ottiene oggi il 37,5%, con la Lega al 5% e l’MpA all’1,5%. Il PD si attesta al 34% (con l’IdV al 3,5%). Stabili l’UdC al 6%, la Sinistra Arcobaleno al 7,5% e la Destra al 2,5%. Sotto l’1% gli altri partiti.
Nel clima del Paese si modificano intanto le priorità evidenziate dai cittadini per l’agenda politica del nuovo governo nazionale. La percezione di impoverimento delle classi medie, derivante dall’aumento del costo della vita, pone il tema della crescita dei salari e delle pensioni al primo posto (60%), nettamente al di sopra della richiesta di maggiore sicurezza nelle città (44%). Ancora economiche le altre priorità evidenziate dagli elettori: maggior controllo dei prezzi (39%), politiche più efficaci per l’occupazione giovanile (35%) e riduzione della pressione fiscale (32%).

NOTA INFORMATIVA E METODOLOGICA
Lo studio, diretto e coordinato da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, M. E. Tabacchi e Sabrina Titone, è stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Ricerche DEMOPOLIS, specializzato nell’analisi dell’opinione pubblica, nelle indagini demoscopiche e negli studi politici, sociali ed istituzionali. I dati sulla disaggregazione del voto sono tratti dalle rilevazioni demoscopiche condotte dal 10 al 13 e dal 14 al 18 marzo 2008 con metodologie CATI-CAWI su un campione nazionale di 1.560 cittadini, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Italia, stratificato, proporzionalmente all’universo di riferimento, per genere, classe di età, livello di istruzione, area geografica ed ampiezza demografica del comune di residenza.

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