“Ooohhh Stèènliooou… neppure il tempo di andare al gòverno e quello stupìdo del tuo amico fa scoppiare uno scandàlo… mmmhh!!”
Non sappiamo se il neo-Premier britannìco, sorry, britànnico David Cameron abbia apostrofato in questa maniera il suo alleato Nick Clegg all'annuncio che il Sottosegretario al Tesoro, il liberale David Laws, è stato beccato con le mani nella marmellata. Per chi si mettesse in ascolto adesso ricordiamo che il giovanotto ha distorto denaro pubblico (47.000 sterline nell'arco di circa 8 anni) per pagare l'affitto di alcune stanze in locali di proprietà del suo amato partner.
Certo è che questa meschina figura – che niente ha da invidiare alle affittopoli nostrane, anzi… – non ci voleva, anche perché da un paio d'anni a questa parte non passa quasi giorno senza che l'opinione pubblica britannica venga messa al corrente di maneggi e ruberie varie da parte di politici ed amministratori a danno del contribuente.
Negli ultimi anni dell'era laburista abbiamo per esempio assistito allo scatenarsi della fantasia dei parlamentari nel gonfiare i rimborsi spese con le causali più disparate: alcuni si fanno rimborsare il mutuo anche quando è già estinto, altri si fanno riparare la villa con piscina, altri ancora mettono in conto pranzi luculliani in ristoranti di lusso, seguono acquisti vari al supermercato, confezioni di Tampax (!) e infine, LUST but not least, pure il noleggio di film porno. Se lo avessero saputo Sircàna e Marrazzo..
Pensavamo però che il cambio della guardia a Downing Street avrebbe favorito un rinnovamento, un ritorno al rigore, un recupero dell'etica del servizio pubblico sotto l'egida austera del tweed e del “fumo di Londra”: ed invece a fumare in quel di Londra sono sempre i “santissimi” dei cittadini che si sentono giustamente presi in giro. Such a shame…
Ora, noi italiani e specialmente noi espatriati che da anni dobbiamo sorbirci una serie di pregiudizi e stereotipi anti-italiani ripetuti un giorno sì e l'altro anche non solo dall'uomo della strada (e passi), non solo dal collega inglese / francese / tedesco / etc. con 2 lauree in tasca ma nonostante questo a corto di educazione ed intelligenza (e passi pure questo), ma anche dalla stampa straniera ed in primis inglese (Economist e Financial Times in testa, molto abili nel gettare fango gratuito contro il nostro Paese con la scusa di colpire il Premier di turno – e questo passi molto meno), noi italiani potremmo a questo punto ripagare i britannici della stessa moneta. Tuttavia, essendo noi signori, vogliamo evitare di scadere in facili generalizzazioni, purtuttavia non potendo fare a meno di porre il dito nella piaga.
Come conciliare queste due esigenze, la chiarezza e l'eleganza al contempo?
Ci viene stavolta insperatamente in aiuto una collaudata prassi comunista. Avete capito bene: co-mu-ni-sta. Da sempre infatti, i nostri beneamati Amici del Popolo, allorquando uno di loro viene sorpreso nel migliore dei casi con le mani nella marmellata o, peggio, nell'atto di imbracciare una P-38, amano ripetere che si tratta soltanto di “compagni che sbagliano”.
Ebbene, ecco trovata la quadratura del cerchio, la fomuletta magica che ci permette di dar risposta all'angosciante interrogativo che da tempo bussa prepotentemente alle porte del politically correct.
Politici e amministratori inglesi sono forse una banda di ladri?
No, sono soltanto “inglesi che rubano”…
Yours Sincerely
Robin Hood