Una cosa è certa: se espellere clandestini e stranieri che delinquono equivale a notificargli il foglio di via intimandogli di lasciare il nostro Paese con i propri mezzi e la propria volontà… chi ha subito la violenza, la rapina o l'assassinio di un congiunto, è fisiologico, purtroppo,
che si faccia giustizia da solo
Mentre il sindaco DS di Salerno dichiara «Ho cacciato abusivi e irregolari con vigili e manganelli», su Rep Scalfari tuona «Delinquenti e squadristi tolleranza zero, il decreto del governo è uno strumento adatto?», di rimando Ostellino sul Corsera «Provate a immaginare cosa succederebbe negli Stati Uniti se il sindaco di Washington – con la città ridotta come Roma – si candidasse al Governo del Paese. L'opinione pubblica lo massacrerebbe. Da noi, si è sollevato un gran polverone sulla criminalità romena. Per stornare l'attenzione da chi non sa governare» e cita il capo del Partito degli immigrati romeni che dichiara «Nel mondo criminale il vostro Paese è considerato quello dove tutto è permesso, ecco perchè tanti delinquenti vengono qui» e «Della stessa opinione sono i delinquenti italiani», aggiunge Ostellino, i sondaggi concordano tutti sui problemi più sofferti dagli italiani: Insicurezza, paura, giustizia impossibile, stipendi dimezzati dai tassi capestro (ignorantemente o supinamente?) accettati dal governo Prodi-Ciampi-Visco introducendo l'euro, gestito per mere ragioni di consenso degli esercenti con colpevole acquiescenza dal governo Berlusconi-Tremonti che si guardò bene dal fare i controlli promessi in campagna elettorale, si assiste impotenti al precipitare del Paese verso il più infimo livello di governabilità mai registrato prima. Con l'aggiunta, già dal governo Berlusconi, dell'immigrazione irregolare ai limiti, se non oltre, del crimine assurto a sistema.
Qual'è la causa di tanto sfacelo? si chiedono gli italiani. Quale la causa di tanta tolleranza verso la criminalità di quanti legiferano in Parlamento, nei governi centrali, regionali, provinciali, comunali? Sono i voti degli immigrati. Sìssignori, voti passati e voti futuri. Infatti, 4.000 comuni si avviano alle Amministrative, quindi, «la rivolta dei sindaci» capitanata dall'assessore Cioni, allora candidato segretario regionale del PD toscano – e annesse dichiarazije del ministro Amato di «tolleranza zero» per criminali e clandestini – è stata l'ennesima sceneggiata elettorale pro primarie.
Rivolta e tolleranza zero ridotte dal governo Prodi ad un «pacchetto sicurezza» smembrato di potere effettivo nonostante le rassicurazioni e le promesse annose date ancora dal sottosegretario all'Interno Minniti il 13 novembre scorso a «Porta a Porta».
Una sceneggiata che ha esasperato ancor più, se possibile, i cittadini che non vedono soluzioni ai loro problemi se non organizzarsi in «Resistenza civile» il che è letale per l'ordine pubblico. E' la fine della fiducia nello Stato, nella Giustizia. E' la resa dello Stato di diritto.
Questo lo scenario, questa la scellerata spirale di paura e d'odio messa su da una sinistra, connivente con la sinistra estrema, sicure entrambe di riuscire, ancora, a gabbare il popolo con la propaganda, la menzogna, la demagogia, le false promesse, il buonismo d'accatto, il falso cattolicesimo, o il finto laicismo, per dragare voti non importa di chi e a quale prezzo, ma voti. Voti di scambio, favori, corruzioni tra categorie, lobbies, municipalizzate, società pubbliche e private, corporazioni, associazioni confessionali, irregolari di ogni provenienza specialmente africani e rumeni.
Emblematico il trionfo del pressappochismo visto a «Porta a Porta» con De Corato, Touadi e Minniti. E' parso assistere ad uno show di minorati. Solo che minus abens non erano, bensì politici gli assessori alla sicurezza di Roma e Milano, Touadi e De Corato, e Minniti, sottosegretario all'Interno, che rispondevano alle domande di Vespa «dove trasferirete i Rom che dite di sgomberare dai campi abusivi? Li rinviate nei loro paesi o cosa farete?
Con quali mezzi finanziari costruirete abitazioni per loro? I clandestini che delinquono li rimandate nei loro paesi o no? Chi ammazza, stupra, spaccia droga, rapina e assassina sarà espulso e consegnato alle autorità del suo paese o no?
Touadi, congolese di Brazzaville assessore alla sicurezza grazie alla «Lista Civica Roma per Veltroni» – il che la dice lunga sul sindaco-segretario del PD – è lo stesso
Touadi che in un'intervista così commenta la legge sulla cittadinanza più facile agli immigrati. «Ci troviamo di fronte a un provvedimento che rappresenta un fatto di cui il Paese non voleva accorgersi, che l'immigrazione è stabile, non una iattura improvvisa, dimostra che ci troviamo di fronte a un fenomeno che non si può più ignorare e che con il tempo modificherà l’essenza antropologica di questo Paese. Anche se non dovrebbe essere così, la politica è fatta di ricerca di consensi. La politica affronta soprattutto problemi che hanno rilevanza elettorale. Mentre per il voto politico agli immigrati esistono ancora difficoltà giuridiche, sui diritti civili va riconosciuto il diritto di voto alle amministrative e una forma di nuova cittadinanza per contare nelle scelte quotidiane». L'assessore alla sicurezza, che però non dice a quali categorie di immigrati dare diritti civili e di voto, alle domande di Vespa ha risposto con panegirici da economista del Bar dello Sport andati a parare nella richiesta di ulteriori fondi pubblici per gli immigrati che non hanno fissa dimora ne' lavoro.
Per Touadi porte aperte a tutti. Diritti, case, lavoro, voto alle politiche: se sei dei suoi, puoi.
Touadi è l'espressione veltrozziana del «Modello Roma». “Modello” finto “buonista”, opportunista e cinico che ha visto il rapido declino, il degrado di Roma, l'illegalità, la delinquenza assurte a sistema. E' il sistema veltroniano che ha contagiato comuni di destra e sinistra nella corsa all'accaparramento dei voti degli immigrati.
E' il “modello” feste, farina e voti dei Telecomconcerti, delle Notti bianche, del Festival del Cinema che ha fatto incazzare Venezia e Cacciari. E' il “modello” che vorrebbe imporsi all'intero Paese una volta che Veltroni fosse insediato a Palazzo Chigi.
E' il «Modello Roma» della sinistra estrema, e veltroniano, della Roma porcona esalante abbandono, inciviltà, immondizia, delinquenza, paura, rigurgitante di clandestini, racket, mendicanti bambini, ragazzi e ragazze resi storpi da efferate chirurgie ad hoc gettati in strada a mendicare. E' il “modello” di città ove lavorano in nero centinaia di clandestini cinesi. “Modello” che ha contagiato il meridione e il nord.
E' il “modello” veltroniano dei finti «ultimatum ad abusivi e clandestini!» che spacciano merci contraffatte con i marchi Gucci, Chanel, Prada, Witton, Fendi, Hermés,
Dolce&Gabbana, penne, occhiali in pieno centro storico ai piedi dei negozi omonimi. Un pugno nello stomaco a imprenditori e imprenditrici contribuenti per miliardi di euro che rappresentano ricchezza nazionale ed internazionale.
E che dire delle vaghezze, dell'imbarazzo e dei panegirici con cui De Corato, assessore alla sicurezza del comune di Milano, ha risposto alle domande di Vespa?
E' con il «Modello Roma» che ha farfugliato vaghe quanto imprecisate teorie confinanti con il “modello” tolleranza mille – il virus diffuso nel nostro Paese per bassi
interessi acchiappavoti – che registra da tempo l'escalation della violenza e delle rapine subite da troppi, da troppe donne, senza che siano presi provvedimenti efficaci.
Escalation che ha visto la metropolitana di Roma teatro dell'assassinio della diciottenne uccisa da un ombrello conficcatole nel cervello da una clandestina romena, la violenza, la rapina, poi il feroce assassinio di Giovanna Reggiani per mano di un pregiudicato Rom, le rapine pistola in pugno nelle case di famiglie e pensionati.
A Milano la violenza, la rapina, l'assassinio del ginecologo Colturani e il tentato omicidio di suo figlio Luca. Per non parlare del Veneto e delle tante regioni e città d'Italia in cui avvengono crimini efferati d'ogni sorta come a Treviso di cui poco o nulla si sa.
Una cosa è certa: se espellere clandestini e stranieri che delinquono equivale a notificargli il foglio di via intimandogli di lasciare il nostro Paese con i propri mezzi e la propria volontà… chi ha subito la violenza, la rapina o l'assassinio di un congiunto, è fisiologico, purtroppo, che si faccia giustizia da solo.
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