Incontro del Presidente del Comites di Buenos Aires con i mezzi d’informazione

Santo Ianni: “Alle critiche di chi non lavora, rispondiamo con lavoro, lavoro e più lavoro”

La Convenzione con l’Ospedale Italiano, i problemi con il Banco Itaú e un documento sulle agenzie consolari.

Dicono, quelli che lavorano più vicino al presidente del Comites di Buenos Aires, quelli che lo conoscono da tempo, che Santo Ianni è un uomo al quale non gli piacciono le polemiche, che preferisce cercare di sanare i dissidi e, comunque, che ci riesca o non, che le polemiche non lo discostano dal suo impegno a capo del Comites che rappresenta la più numerosa comunità italiana fuori d’Italia.
La descrizione che di lui danno i suoi collaboratori, è stata sostanzialmente confermata durante un dialogo avuto con alcuni esponenti della stampa di collettività, durante il quale, oltre a fare gli auguri per un felice anno ai media e a tutta la collettività, ha tracciato un bilancio dell’attività svolta durante il 2007 ed ha risposto cortese e disponibile a ognuna delle domande che gli sono state fatte.

I numeri di un bilancio

Nel presentare i numeri del bilancio del lavoro svolto nell’ultimo anno, Santo Ianni mette in evidenza la quantità di tesserini consegnati a connazionali che hanno voluto aderire alla Convenzione con l’Ospedale Italiano di Buenos Aires, il numero delle persone che si sono recate all’ufficio assistenza del Comites, di quelle che si sono rivolte per consulte o per presentare casi riguardanti problemi con le pratiche di cittadinanza o di passaporto, presso il Consolato e il totale delle persone che per qualsiasi ragione hanno cercato una soluzione nel Comites, compresi quelli che hanno chiesto – e ottenuto – una incontro personale con il Presidente del Comites che, come è noto, riceve tanta gente ogni giorno, nella sede di via Reconquista, dove sta al suo ufficio da 4 a 7 ore al giorno.
“Certo – spiega Ianni – non tutti ricevono la risposta che attendono. A volte viene da noi gente che crede di avere un diritto che invece non hanno. Noi spieghiamo la situazione tale e come è e generalmente la gente ringrazia per la sincerità e la disponibilità”.
Ianni non vuole polemizzare, ma due dei numeri del bilancio delle attività del 2007, portano ad altrettante polemiche con due consigliere Gallo e Laino, che sulla TRIBUNA ITALIANA hanno criticato la gestione del Comites specialmente per quanto riguarda l’accordo con l’Ospedale Italiano e l’assistenza agli anziani indigenti.

L’accordo con l’ospedale Italiano

Santo Ianni ricorda il lungo negoziato con l’Ospedale Italiano per il rinnovo della Convezione firmata per la prima volta nel 1989 e poi successivamente rinnovata, che prevede l’assistenza ai connazionali che si iscrivono al Comites, le cui condizioni economiche non sono da definire disagiate, ma che, comunque, o non hanno una assicurazione sanitaria o quella che hanno è inadeguata, come è il caso del PAMI.
Ianni ricorda ch è stato lui personalmente a battersi per ottenere che il prezzo della visita fosse mantenuto a 9 pesos e che fossero assicurati sconti del 30 percento per le analisi cliniche e del 15 per cento per gli studi radiologici.
“Lo so che poi se qualcuno deve subire un intervento chirurgico, o un altro tipo di intervento specialistico gli viene a costare chissà quanto. E’ un prezzo che trattano direttamente il paziente e l’Ospedale. E’ comunque una possibilità che ha e che altrimenti non avrebbe. Diverso sarebbe se il caso rientrasse tra quelli previsti nel piano di assistenza sanitaria, recentemente iniziato, e che e`affidato dalla Swiss Medical. Ma non tutti rientrano nei parametri per essere ammessi a tale accordo.”
“Siamo consapevoli – dice Ianni – che stiamo offrendo all’Ospedale la possibilità di apportargli una clientela che altrimenti non avrebbe. Siamo consapevoli però che questa è la nostra forza per contrattare ma è anche il nostro limite. Noi non disponiamo di fondi per pagare i servizi dell'Ospedale in favore dei connazionali. Anni fa, quando era il Consolato che dava una certa quantità di fondi in cambio dell’assistenza sanitaria, c’era la possibilità di fare pressione per ottenere altre eventuali agevolazioni, ma questo non è più così.
Il consigliere Antonio Morello, presente all’incontro, ribadisce quanto detto dal presidente: “Si tratta di un difficile negoziato. Se ricordiamo il contributo storico dato dagli italiani alla nascita e alla crescita dell’Ospedale, ci dicono che non possiamo parlare di storia. Se parliamo invece della quantità di connazionali che avviciniamo all’Ospedale, ci rispondono che devono far quadrare i conti. Per questo motivo di tratta di assicurare quanto ci hanno dato per poi cercare di ampliare la disponibilità ad altre possibilità. Come ad esempio, quella di incanalare l’assistenza sanitaria attraverso i servizi sanitari di cui dispongono molti connazionali che sono convenzionati con l’Ospedale”.
“Ad ogni modo – completa Ianni – siamo già entrati nel 2008 e i prezzi concordati con l’Ospedale Italiano, non hanno subito modifiche e questo va sottolineato.”

Banco Itaú

Ianni lamenta una certa mancanza di disponibilità da parte dei Patronati nella ricerca di soluzioni per i gravi problemi che si sono verificati nel pagamento delle pensioni. Noi abbiamo partecipato a varie riunioni, abbiamo accolto le proteste dei nostri connazionali e abbiamo partecipato alle riunioni con la missione dell'INPS, tanto è vero che il dott. Mossetti ci ha ringraziato per quanto abbiamo fatto. I Patronati fanno bene il lavoro (per il quale comunque vengono pagati bene), ma dovrebbero accogliere la nostra disponibilità a collaborare e comunque non dovrebbero dimenticare che sono i Comites, quelli che sono eletti direttamente dal voto degli italiani residenti all’estero”.

Agenzie consolari

Per quanto riguarda la mancanza di agenzie consolari onorarie, viene ricordato al Presidente del Comites di Buenos Aires che a maggio è stata chiusa quella di San Isidro, che da anni è chiusa un’altra a San Martín e che quella di San Miguel che alla fine del 2006 sembrava sul punto di essere aperta, è ancora chiusa. La risposta di Ianni è laconica: “Stiamo lavorando all’elaborazione di un documento che sottoporremo prima all’esecutivo e poi al Consiglio del Comites, probabilmente nella prima riunione dell’anno.

Lavorare, lavorare e lavorare

Ci sono altri temi sui quali Ianni si dilunga, come le riunioni del Consiglio presso sedi di varie associazioni (e inoltre ricorda le visite – 120 – effettuate a sedi di Associazioni Italiane della Circoscrizione; la partecipazione al Congresso dei Giovani di FEDITALIA a “Las Grutas” ; i giochi politici nell’Intercomites e nel CGIE, ma al presidente Ianni preme dare il suo messaggio: “Ci sono delle persone, come Morello, che lavorano tanto in seno al Comites, e io riconosco la loro capacità, l’impegno e la disponibilità, anche quando possiamo avere divergenze su come affrontare certi problemi e possiamo discutere sul da farsi. Non mi vanno però, certi consiglieri che criticano pur non partecipando alle riunioni, che parlano solo per farsi conoscere (‘C’è qualcuno che è stato assente tra riunioni di esecutivo e di consiglio, in 15 sedute su 21, altri sono mancati nove volte’). Ad essi noi rispondiamo adempiendo tutti gli obblighi previsti dalla legge sui Comites, con il nostro impegno in favore dei nostri connazionali che non vogliono polemiche sterili, ma vogliono che ci impegniamo per risolvere i loro problemi. Il Comites ha bisogno di lavoro, di onestà e di tempo. Non di chiacchiere. E questa è la nostra risposta: lavoro, lavoro e più lavoro”.

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