Il Popolo della Libertà  BRUXELLES

Il Popolo della Libertà BRUXELLES

L'Italia guida il G8 della solidarietà

Sarà un vertice del G8 vicino ai cittadini, quello che fra meno di due settimane inizierà a L'Aquila sotto la presidenza di Silvio Berlusconi. Sarà il più “democratico” degli ultimi G8. Farà proprio il concetto di “people first”, prima vengono le persone. Vedrà la presenza in Abruzzo del più alto numero di leader mondiali, produrrà probabilmente il maggior numero e la più ampia varietà di dichiarazioni ufficiali (che sono altrettanti impegni dei partecipanti sui temi di maggiore attualità). Sarà un vertice “aperto”.

Anzitutto per la decisione di trasferirlo da La Maddalena a L'Aquila, una scelta giusta e logica dopo il terremoto di aprile in Abruzzo, il più tragico in Europa da quando esiste l'Unione Europea. Si è voluto invitare i leader in Abruzzo per far sentire la solidarietà del mondo e la concreta vicinanza ai nostri concittadini.
In secondo luogo, i leader non trasmetteranno al mondo che esce da una grave crisi economica e finanziaria l'immagine di un incontro fra i grandi in località di lusso e vacanza (sarebbe stata certo una cornice splendida, La Maddalena, ma inappropriata).
In terzo luogo, la soluzione più sobria adottata si sposa con l'idea di un vertice di sostanza, con sei sessioni di lavoro, e pranzi e colazioni che saranno anch'esse occasioni di dibattito e incontro, senza alcuna concessione alle “perdite di tempo” o ai convenevoli.
Sarà un vertice “democratico”, perché fondato sulla concezione della progressiva apertura del G8 in senso stretto (Italia, Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada) verso circoli più allargati di Paesi in un confronto funzionale ai singoli grandi temi in discussione. Ecco quindi il G8 confrontarsi con i Paesi del G5 (Corea del Sud, Messico, Brasile, Sud Africa, Australia), + l'Egitto su invito di Berlusconi, in una maniera che l'Italia spera sia sempre più stabile e strutturata. Quindi i Paesi africani e altri Paesi europei. Importante è la decisione di coinvolgere nel dialogo le economie emergenti, per una maggiore forza rappresentatività delle dichiarazioni ufficiali.
Sarà un vertice che spazierà sui temi più caldi e svariati. I Paesi del G8 discuteranno di economia mondiale, sviluppo, clima ed energia, e temi politici internazionali. Il secondo giorno i G8, i G5 e l'Egitto (di fatto un G14) affronteranno le prospettive globali della crescita. Poi si riunirà il MEF (Major Economies Forum) sotto la co-presidenza di Berlusconi e Obama, per gettare le basi di un possibile accordo sul clima nella conferenza di fine anno a Copenaghen (infatti è presente anche la Danimarca). Il terzo giorno sarà dedicato ai Paesi africani e ai temi dello sviluppo e della sicurezza alimentare, che rappresentano una continuità rispetto all'innovativo G8 di Genova.

La dimostrazione pratica di questo formato innovativo del G8, della sua vicinanza ai cittadini e della sua apertura al mondo oltre i confini dei paesi tradizionalmente rappresentati, è insita nella struttura stessa di Coppito, della caserma della Guardia di Finanza che ospiterà in pochi metri quadrati non solo 30 fra capi di Stato e di governo (più il Presidente della Commissione Europea, Barroso), ma anche tutti i giornalisti. Sarà la prima volta dopo tanti anni che un G8 si svolgerà con tutti i leader in così pochi metri quadrati. Uno degli obiettivi di fondo del vertice è, in effetti, quello di favorire relazioni personali più strette fra leader che ancora non si conoscono bene. In primis il Presidente Obama.
Per l'Italia, sarà infine l'occasione di alcuni importanti bilaterali con i grandi della Terra. Berlusconi presiede il G8 per la terza volta. A differenza del passato, l'appuntamento a L'Aquila costituisce una tappa rilevante tra il vertice G20 di Londra lo scorso aprile e quello di settembre a Pittsburgh. Precede il vertice sul clima di Copenaghen a dicembre. Cade in un momento cruciale di riflessione sulla filosofia stessa degli aiuti allo sviluppo e di riforma delle organizzazioni delle Nazioni Unite in tema di sviluppo agricolo e sicurezza alimentare, con possibili nuove iniziative che potranno essere lanciate anch'esse in settembre, proprio a Roma che ospita le agenzie agro-alimentari dell'Onu.
Sarà un vertice “aperto” anche in un altro senso. Tutto ciò che oggi si costruisce, si attrezza, si restaura, si arreda, si mette a disposizione di leader e delegazioni nella caserma della Finanza a Coppito, resterà e continuerà a essere funzionale a una città e a una regione ferite dalla catastrofe di aprile. I leader avranno la possibilità di visitare le zone terremotate, e di vedere in prima persona i paesi o i monumenti che hanno annunciato di voler “adottare” ricostruendoli. La Germania, per esempio, il paese di Onna, che fu teatro di un massacro nazista in altri tempi. Sarà, quindi, un vertice insieme simbolico e concreto.
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Gli aiuti per le famiglie e le imprese

Un decreto per il rilancio. Lo ha approvato il consiglio dei ministri. Un decreto che prepara il terreno alla ripresa, e – sotto certi aspetti – la favorisce e la sostiene.
People first
Ancora una volta, il governo mantiene fermo l’impegno di mettere le persone avanti ad ogni cosa. People First, ha ricordato il presidente del Consiglio. Non a caso, il provvedimento approvato dal consiglio dei ministri pensa in primo luogo alle fasce meno fortunate della popolazione.

Social card
Viene allargata la platea dei contribuenti che possono accedere alla social card.

Bonus fiscale
Così come viene aumentato il numero delle famiglie che potranno beneficiare dei bonus fiscali per i figli. Fino a ieri il bonus era riconosciuto solo a chi aveva figli sotto i tre anni d’età; oggi a chi ha bambini fino a 7 anni d’età.

Aboliti i ticket sulla specialistica
Per quanto riguarda la sanità, sono aboliti i ticket sulla medicina specialistica e sono previsti «specifici interventi per le Regioni in grave stato di disavanzo» e «incisivi interventi di contrasto alle frodi in materia di invalidità, nonché un tetto alla spesa farmaceutica».
Per le imprese

Ma soprattutto, il decreto punta a sostenere le imprese, le più dinamiche potranno approfittarne per agganciare meglio la ripresa quando questa si manifesterà tra 6-8 mesi: come indicato dai principali centri di ricerca economica, nazionali ed internazionali.

Detassati gli investimenti
Alle imprese viene detassato al 50% l’investimento finanziato con gli utili reinvestiti.

Modifiche alla cassa integrazione
Ma viene anche riconosciuto l’ammontare della cassa integrazione per i dipendenti che non vengono allontanati dal posto di lavoro. Si tratta di un bonus innovativo che ha l’obbiettivo di far restare in azienda quelle professionalità che torneranno utili al momento della ripresa.

Per avviare un'attività in proprio
Ed ancora. Se un lavoratore dovesse andare in cassa integrazione potrà scegliere due strade: incassare l’assegno mese dopo mese; oppure, farsi dare l’intero ammontare del suo assegno ed utilizzarlo per avviare un’attività in proprio.

Sblocco degli investimenti
Altro aspetto della strategia del governo in chiave anti-crisi è la conferma degli investimenti. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti sbloccato una serie di finanziamenti immediatamente attivabili, così da colmare il gap infrastrutturale del paese. E nel decreto è ribadita la possibilità di nominare commissari proprio per accelerare gli investimenti.

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Terremoto: ecco le decisioni del Governo

E’ stato il peggior terremoto in Italia dal 1980.

Il sisma ha fatto moltissimi danni: 300 vittime, 1.500 feriti, circa 70 mila persone fuori casa.

E’ accaduto il 6 aprile, appena 70 giorni fa.

Nessun governo ha mai fatto tanto e stanziato tanti soldi per assistere una popolazione colpita dal terremoto. Fatti concreti, provvedimenti di legge portati avanti per decreto: il tutto documentato da una marea di dati.

I numeri del terremoto

Dei 63 mila sfollati, la metà sono stati sistemati negli alberghi sulla costa a spese del governo, che paga per tutti tre pasti caldi al giorno. Appena le scosse saranno un ricordo, sarà il caso che coloro che hanno una casa agibile (e queste sono il 53 per cento del totale), siano invitati da Bertolaso a tornare tra le mura domestiche, lasciando posto agli sfollati sistemati nelle 168 tendopoli: qui se ne contano 23-25 mila, assistiti da 10 mila volontari della Protezione civile, con tre pasti caldi al giorno, assistenza sanitaria, e un costo quotidiano per lo Stato di 3 milioni di euro.

Per l’emergenza, il governo ha stanziato da subito 1,5 miliardi, più altri 7 miliardi per la ricostruzione, compresa la messa in opera di 5 mila case prefabbricate antisismiche ed eco-compatibili per 13-15 mila sfollati che hanno avuto la casa interamente distrutta.

La realizzazione di queste abitazioni, che a ricostruzione finita diventeranno il nuovo campus universitario dell’Aquila, è la grande scommessa del governo, su cui il premier Berlusconi si è impegnato in prima persona. Con l’obiettivo dichiarato di consegnare le prime 3 mila abitazioni entro il 15 settembre, e completare le consegne entro il 30 novembre, prima dell’arrivo dell’inverno. Per questa impresa sono stati già fatti 16 appalti, con il coinvolgimento di numerose imprese abruzzesi.

A tempo di record, è stato già riaperto anche l’ospedale dell’Aquila, tornato operativo per il 65 per cento.

Altri numeri, altri fatti concreti.

Il governo erogherà 150 mila euro a chi provvede da sé alla ricostruzione della propria casa interamente distrutta (80 mila se si tratta di riparare delle lesioni).
Alla Regione Abruzzo arriveranno i 220 milioni di euro risparmiati con lo spostamento del G8 dalla Maddalena all’Aquila e i 493 milioni dell’Unione europea.
A tutti i lavoratori, compresi quelli a termine, sono stati concessi gli ammortizzatori sociali, senza limiti di tempo, mentre le imprese godranno di indennizzi vari: sono stati sospesi i pagamenti tributari e previdenziali, i pagamenti degli affitti, le rate dei mutui.
L’Aquila diventa zona franca, esclusa da ogni patto di stabilità, e si avvarrà dei proventi di nuove lotterie. Per l’edilizia scolastica, sono stati stanziati 110 milioni (700 milioni per sistemare gli studenti fuori sede).
La cronaca

Alle 3 di notte del 6 aprile il terremoto squassa l’Aquila. Alle 19 il governo mette a disposizione i primi 100 milioni di euro per l’emergenza. Guido Bertolaso, responsabile della Protezione civile, viene nominato commissario per il l’emergenza.

Il 9 aprile un nuovo consiglio dei ministri mette a disposizione altri 100 milioni per l’emergenza. Introduce la cassa integrazione per i lavoratori autonomi (commercianti ed artigiani) che hanno perso lavoro e locali. Vengono sospesi tutti gli adempimenti fiscali. I farmacisti vengono autorizzati a dare medicine senza ricette. Autorizza la rinegoziazione dei mutui.

Il 28 aprile il governo si riunisce a Coppito ed approva un decreto legge da 8,5 miliardi di euro. Mai nessun governo nella Storia della repubblica ha stanziato così tante risorse in così breve tempo per tamponare l’emergenza ed avviare la ricostruzione dopo un evento naturale.
Per il terremoto del Belice, che produsse 296 vittime e 55.700 sfollati, il governo dell’epoca mise a disposizione entro due mesi dal sisma l’equivalente di 1,1 miliardi di euro.
Il governo che affrontò il terremoto del Friuli (965 morti e 52 mila sfollati) destinò 1,7 miliardi di euro.
Per l’Irpinia (con 2.700 morti e 280 mila sfollati) il governo stanziò, entro due mesi dal sisma, 3,7 miliardi di euro.
Da quarant’anni ad oggi, il complesso degli stanziamenti messi a disposizione dai diversi governi per le varie calamità nazionali ammonta all’equivalente di 6,6 miliardi di euro.
Questo governo per l’Abruzzo ha sbloccato risorse per 8,5 miliardi di euro. Non solo. A queste si devono aggiungere i 493 milioni di euro approvati dalla Commissione europea per la ricostruzione dell’Abruzzo.
Particolare non secondario. Le precedenti calamità sono avvenute quando in Europa ancora non era in vigore il Trattato di Maastricht. E l’Italia è l’unico grande Paese Ue che, al netto degli effetti prodotti dalla crisi economica sui conti pubblici, conserva il proprio deficit al di sotto del 3 per cento del pil.

A tutte le persone che hanno visto distrutta o lesionata la propria casa (che sia prima o seconda abitazione) verrà riconosciuta la copertura totale dei costi a carico dello Stato. E con procedure snelle. Basta farsi certificare da un professionista l’ammontare dei danni ed andare in banca per chiedere il rimborso totale delle spese sostenute.

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