Dry Milano Solferino: la pizzeria e il cocktail bar infiammano Milano

Dry Milano Solferino: la pizzeria e il cocktail bar infiammano Milano

FOTO: Andrea Di Lorenzo

Ha riaperto e già con grande successo il Dry Milano in via Solferino 33, in pieno centro a Milano. E subito è entrata in una prestigiosa classifica, la Top 50 Pizza, piazzandosi come prima pizza milanese, ottava in Italia. Forte dei suoi circa 150 coperti, il locale meneghino vede la conferma come Head Chef di Lorenzo Sirabella, che da anni è al timone della pizzeria del Dry. Per la drink list la mente ideatrice è invece Sabina Yausheva, nuova Bar Manager del gruppo, salita a bordo da poco più di un mese. Aperto da martedi alla domenica dalle 19:00 alle 2:00, con giorno di riposo il lunedì chiuso, Dry Milano prevede l’apertura del cocktail bar, il giovedì, venerdì e sabato fino alle 2:30, mentre la pizzeria chiude alle 24:00.

Aperto una prima volta nel 2013, in occasione dell’annuale fiera del Salone del Mobile, il Dry, non avendo del tutto terminato i lavori, decise comunque di aprire le porte creando una sorta di speakeasy con un passaggio secondario. Nel 2017, grazie alla crescente richiesta, ha aperto una seconda sede Dry a Milano, in Viale Vittorio Veneto, 28, con circa 200 coperti. Ma, sicuramente, il gruppo Dry non si fermerà solo su Milano, c’è l’idea di voler espandere il brand anche al di fuori del meneghino.

Un lato food che si conferma ad altissimi livelli, con le pizze di Lorenzo Sirabella, con tipologie che variano dalle Pizze Napoletane (in forno a legna tradizionale a 450°C per circa 1 minuto) alle Focacce al padellino (in forno elettrico a 360°C per circa 2 minuti) alla Focaccia al vapore (a 100°C per circa 15 minuti poi ripassate in forno elettrico, per dare la caratteristica crosta croccante esterna). Caratteristiche uniche, con impasti con 48h e 72h di maturazione e lievitazione, farine di tipo “1” e “0” , menu con ingredienti stagionali, piatti tradizionali e regionali rivisitati sul disco di pasta, con esempi quali il ragù napoletano, la tradizionale cassoeula, il vitello tonnato. Solo materie prime quali verdure, pesce, carne, trasformate dalla cucina del Dry, ma anche formaggi, salumi e legumi DOP, Presidi SlowFood e prodotti di piccoli produttori selezionati dallo Chef. E solo prodotti di provenienza italiana fatta eccezione per gli avocado e il mango.

Spazio quindi al Cubotto integrale cotto a vapore, con crema di funghi porcini, tartare di fassona, senape e sale Maldon, alla Focaccia al padellino con Crudo Dolce D’Osvaldo e Stracciatella, alla Focaccia al padellino con Baccalà Mantecato, Carciofi arrostiti e salsa teriyaki. Lato pizza, ecco la Pizza 4 formaggi con gorgonzola dop, taleggio dop, raspadura, provola di bufala dop castagne al miele e polline Oro d’Ischia. Quindi, Pizza con Friarielli, Ventricina, Crema di Zucca e Provola Affumicata, Pizza Cassoeula con Luganega, Cipolla stufata, Verza, Fiordilatte, Grana Padano e Riduzione di Vino Rosso e la Pizza con Pomodoro del Cannavale, Alici del Golfo, Olive nere al forno, capperi di pantelleria, origano, infuso all’aglio, basilico. Come dolce, ecco il Drymisù cubotto al vapore glassato al fondente e caffe, crema mascarpone.

 

Sabina Yausheva, nuova bar manager del gruppo Dry ha ideato una drink list che vuole essere il quanto più semplice possibile, ma ciò non esclude la presenza di alcuni drink che vogliono farsi notare per le loro suggestive caratteristiche. Si è pensato a quale bevanda più si associ alla pizza, come per esempio può essere una birra o una Cola, ed è per questo che al Dry è stata creata una personale versione della ricetta più segreta al mondo, quella della Coca Coca, combinandola con uno dei drink più classici e nello stesso tempo contemporanei, il Cuba Libre. Tornando in pista dopo più di un anno di chiusura sono stati ideati dei drink che vogliono far parlare di sè come, per esempio, il Blue-blooded Mary; un Bloody Mary creato partendo dalle stesse materie prime che utilizza la cucina e rivisitandolo in chiave più pop dandogli una colorazione un po’…insolita…blu, invece del tradizionale rosso.

 

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