Il Padreterno ci ha creati in una determinata maniera, ossia con braccia, gambe, testa e cervello e quindi avrà stabilito che dette parti anatomiche del corpo dovevano servire tutte. Analogamente Egli ha creato anche gli organi di riproduzione, dicendo (Genesi 1:26-29): «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra”, segno evidente che nella Sua intenzione non c’era una discriminazione fra un organo e l’altro per cui, secondo me, visto che esiste un falso pudore solo a parlarne, tutto ciò avrebbe bisogno di una più esaustiva interpretazione anche da parte del Clero, ad evitare di mettere su piani diversi le…meraviglie del Creato. Ed il sesso, checché se ne dica, è una di queste !
Preambolo questo, in tempi e su input Covid, per un’anamnesi sul nostro corpo che, essendo una macchina biologica perfetta, deve funzionare assolutamente in maniera regolare, evitando eccessi nell’uno o nell’altro senso, tenendo in debito conto che, le privazioni forzate anche nel fare sesso, significano scostarsi da detta fisiologica funzione arrecando seri danni di salute. Infatti, su questo aspetto molto personale ed intimo, di cui non si parla appunto per falso pudore, sia nel contesto laico che clericale, bisogna fare molta attenzione stante il fatto che lunghi periodi di astinenza affettivo-sessuale non giovano al benessere psico-fisico. Ho letto infatti su pagine scientifiche che, non fare all’amore per molto tempo aumenta non solo lo stress, ma anche arreca di disturbi del sonno, depressione, senso di solitudine ed isolamento, aspetti tutti che, da psicosomatici si trasformano in vere e proprie malattie organiche. In periodo Covid questo status, per svariati motivi, si è accentuato in maniera esponenziale a causa dell’astinenza dalle fisiologiche esigenze, per cui ci saranno senz’altro , se non ci sono già, dei riverberi negativi di natura psico-sociale che determineranno altre patologie, oltre a quelle della pandemia.
Non fare sesso per molto tempo, diceva un noto sessuologo di Mestre, può incidere anche sulla salute mentale, ma anche su quella fisica in quanto i contatti intimi, secondo detto esperto, fanno bene pure al sistema immunitario. L’astinenza prolungata, invece, può provocare la cosiddetta fame di vicinanza che, a sua volta, può andare a sfociare in una vera e propria brama di contatto, atteso che la soddisfazione sessuale, nella sua accezione vera, rilascia alcune endorfine che possono aiutare a ridurre lo stress, almeno temporaneamente, e portare a sentimenti positivi che ci rendono più felici.
Questo problema, da alcuni mesi a questa parte, e cioè in clima di pandemia, coinvolge tante persone. Quelle che, senza una relazione stabile, o magari l’avevano saltuaria fuori dai…confini, separati, divorziati ecc., sono state da questo punto di vista penalizzate dal Covid tanto da modificare gli stessi loro bioritmi naturali, sprofondando nella depressione che spesso, erroneamente, viene confusa dagli ospedali per Covid e chiamata tale…
Detto questo mi sento di concludere a questo modo, e cioè affermando che fare sesso significa demandare regolarmente una funzione agli organi deputati ad esso, esattamente come si applica il cervello per risolvere un problema, o le braccia per portare un peso. Ovviamente nei limiti entro i quali ciascun organo anatomico può offrire in quel determinato momento. E su tutto questo, bisognerebbe essere molto chiari da subito, anche da parte clericale che, votata alla castità, mina alla sua stessa salute, oltretutto sacrificando parte del corpo umano, che Dio ha creato per essere usato, evitando eccessi sia in un senso che nell’altro, esattamente come deve essere per tutte le altre parti anatomiche. A meno che non si debba dire che Dio ha sbagliato… anche per questo, fino ad oggi, non ho mai capito perché un religioso non debba applicare detta funzione che, anche in base a letterature scientifiche, costituisce una componente positiva per la salute fisica e mentale, correlate entrambe all’equilibrio.
Ovviamente, ci sarà chi farà dello spirito su questo, dicendo che anche il Clero…ma trovo corretto fermarmi qui.
Arnaldo De Porti
Belluno Feltre
