Il Premio Strega

di Francesco S. Amoroso

Perché è importante leggere? Citando Gianni Rodari potremo formulare questo auspicio: “vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.

Purtroppo nel nostro Paese si legge poco ed è una cosa nota. I lettori cosiddetti forti, cioè coloro che leggono almeno dodici libri in un anno sono passati da 4,4 milioni del 2019 a 3,5 milioni nel 2020.

Mentre i lettori dei quotidiani sono circa 16 milioni su circa 60 milioni di abitanti.

Dati sconfortanti.

Gli appassionati di libri conoscono il Premio Strega che, senza dubbio, ha costituito e costituisce un considerevole stimolo alla lettura, e più in generale alla cultura italiana.

È notoriamente riconosciuto come uno dei premi letterari più importanti d’Italia, e nacque nel 1947 su impulso di Maria (scrittrice) e Goffredo (critico letterario e giornalista) Bellonci.

Fin dal 1944 la coppia, che si sposò nel 1928, aveva animato nella propria abitazione un importante salotto letterario, frequentato da scrittori, giornalisti, artisti e uomini di cultura accomunati dal desidero di reagire alla povertà culturale italiana.

Da questo primo nucleo di amici della domenica, che si incontravano in casa Bellonci per discutere di attualità, arte e letteratura, è nato il Premio, sponsorizzato fin dalla sua prima edizione dal famoso liquore Strega.

Del gruppo di amici fecero parte Palma Bucarelli (storica dell’arte e prima direttrice di un museo in Italia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), Guido Piovene(scrittore e giornalista), Massimo Bontempelli(scrittore), cui si aggiunse Guido Alberti industriale attento e interessato alla cultura che sostenne poi il premio.

Sono stati più di 1100 coloro che hanno animato le riunioni degli amici della domenica, che annoverano accanto alle personalità che hanno costituito la storia della cultura italiana del Novecento, i nomi di amici e familiari dei promotori.

La formula del Premio, pur con alcune piccole modifiche, non ha mai subito sostanziali innovazioni ed è ancora oggi quella stabilita nelle prime edizioni: come da tradizione, a ogni edizione del Premio possono partecipare tutti i libri pubblicati in Italia tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso, che abbiano ricevuto la candidatura da parte di almeno 2 dei 400 “amici della domenica”. Nel mese di giugno viene selezionata, tra tutti i titoli candidati, la cinquina dei finalisti, e il primo giovedì del mese di luglio viene infine eletto il vincitore.

Il premio è stato assegnato, negli anni, a molti capolavori della letteratura italiana contemporanea.

Per citarne solo alcuni: L’isola di Arturo di Elsa Morante (1957), Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1959), Il nome della rosa di Umberto Eco.

Dall’edizione 2010 ai voti espressi dagli amici della domenica si sono aggiunti quelli dei lettori forti segnalati dalle librerie indipendenti italiane, che, vedono così riconosciuto, il loro ruolo svolto nell’opera di promozione della lettura.

Nel 1986 è nata la Fondazione Bellonci, che ha come fine sia quello di mantenere vivo il Premio, che quello di diffondere la letteratura italiana sia nel nostro Paese che all’estero.

Il Premio nacque ufficialmente nel 1947, e il primo vincitore fu Ennio Flaiano con il romanzo Tempo di uccidere, e questo anno è giunto alla sua 74 edizione.

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