Un apprezzamento  al Prof. Roberto Bernabei, docente universitario ed esponente del Policlinico Gemelli di Roma.

 

Ho ascoltato con particolare interesse quanto ha detto ieri su  La7  il Prof. Roberto Bernabei,  esponente del Policlinico Gemelli di Roma, specialista nelle complesse tematiche di geriatria, correlate ora  soprattutto alla pandemia in atto.

Finalmente, dopo mesi e mesi, ho sentito parole pacate e razionali in merito a quanto, non solo l’Italia, ma anche il mondo intero, stanno da mesi soffrendo a causa di un virus che sembra non ridurre la sua carica, provocando morte e disastro economico.

A questo proposito, a differenza di quasi tutti gli altri uomini di scienza che, ahimè, stanno inflazionando le varie tv alimentando un terrore mediatico  sicuramente foriero di altre patologie future in aggiunta a quelle già in atto, il prof. Bernabei è stato esaustivo e chiarissimo: gli anziani, come succede da quando mondo è mondo, sono spesso portatori delle classiche patologie, e cioè ipertensione, diabete, anomalie cardiache ecc.ecc., realtà che contempla sia la vita ma anche la morte, per cui si deve tener conto necessariamente anche di questo aspetto. Che poi il virus in atto complichi la situazione, ciò fa parte di un quadro clinico precario soggettivo che non favorisce certo un ritorno veloce in salute rispetto a chi è perfettamente sano, ma tutto ciò non ha bisogno di spiegazioni.

Detto questo, il prof. Bernabei, con molta calma e saggezza, ha fatto capire che non vanno  confuse le diagnosi:  quando quel piccolo strumento che si compera oggi quasi ovunque a 20-30 euro, dal nome pulsimetro da dito, segnala valori superiori a 90-92 fino a 95-100, ciò sta a significare che c’è ossigenazione ai polmoni e quindi non si deve aver alcun timore, a meno che non si tratti di altro tipo di patologia, oltre a stigmatizzare – aggiunge il prof. Bernabei – il pensiero di coloro che intenderebbero rinchiudere in casa gli anziani, i quali, ad un certo punto si affloscerebbero a causa di atrofia muscolare e  depressione psichica fino a morire.

Questa spiegazione ha rincuorato parecchio la pubblica opinione, mettendo ancor più in risalto  quegli scenari apocalittici che, tanti “soloni della scienza” hanno trasmesso verso un intero paese che, essendo all’oscuro di medicina, non può certamente dare un giusto peso alla terminologia scientifica, finendo così per trasformare malattie psicosomatiche in vere e proprio malattie organiche.

Ed il medico, ma questo lo dico io,  prima di parlare deve sapere anche questo !

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

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