Come noto, anche al Gazzettino, non ho mai creduto del tutto al buon funzionamento di quest’ opera gigantesca a salvaguardia dall’acqua alta della mia ex-città di Venezia ed a questa mia perplessità c’erano, e ci sono tuttora, nomi importanti della politica e della società, non escluso ex sindaci della stessa città.
Prendo atto con gioia all’entusiasmo di tutti, in primis del Sindaco Brugnaro, ed onestamente devo ricredermi senza eccepire attenuanti che non siano imputabili ai costi di gestione, peraltro affrontabili in ogni caso stante il fine e cioè la protezione di Venezia, ma anche a qualche serio problema che sorgerà in futuro circa un buon funzionamento dell’opera che, in pratica, viene affidata a processi (non più quelli in Tribunale) correlati ai fondali, alla sabbia, agli agenti atmosferici e quant’altro che, senza chiamare “nera”, potrebbero determinare qualche inghippo ove non si dovesse seguire giorno per giorno le paratie dalla a alla z, visto che il mare può trasportare di tutto da un momento all’altro, senza permettere ai tecnici di poter fronteggiare l’imponderabile, magari proprio durante l’emergenza: un esempio c’è già stato nei fondali ove sabbia, pietre, cozze si erano “incollate” sotto non permettendo alle paratie di funzionare a dovere.
In ogni caso, complimenti a iosa a tutti i tecnici che, sia pur attraverso un parto non indolore, hanno dimostrato di saperci fare, facendo rimbalzare la notizia in tutto il mondo. Si tratta infatti di un’opera che non ha precedenti e che, all’unicità di Venezia unisce anche l’unicità di un’opera da ascrivere alla storia della Serenissima.
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre