Allan: Achille è la forza di chi vuole vincere

Gli Achei non si rassegnarono subito alla assenza di Achille sul campo di battaglia. Achille non era uno che poteva trovare sostituti.

Di sette di denari ce n’è uno solo a scopa.

Per il nemico, sapere che non si sarebbe cimentato contro una leggenda invincibile ne moltiplicò la forza.

Agamennone questo lo sapeva eppure prese con sé la schiava di Achille, Briseide, e questo fatto fece andare su tutte le furie il cavaliere invincibile.

Ma la storia di questo conflitto intrisa di amore, amicizia ed eroismo vide l’epilogo e la morte di Patroclo grande amico di Achille e dello stesso Achille per via del suo tallone vulnerabile.

Insomma, affidandoci ad una metafora suggestiva dove ADL, poca cosa, non è certo Agamennone l’altra figura, quella di Achille, quadra alla perfezione.

Allan “ardimentoso eroe di mille imprese” direbbe il Principe, non combatte più per i colori azzurri. A fronte di una cifra irrisoria ma di una buona plusvalenza, 25 milioni, Achille di Napoli va all’Everton regno di un mister sui generis che prima distrugge la squadra del Napoli e poi se ne va senza batter ciglio in Inghilterra. L’Agamennone macchietta a Napoli pensa esclusivamente alle plusvalenze senza passione, senza afflati, senza progetto e senza neanche una bella Briseide che gli sollazzi le notti data l’età veneranda.

Achille è Achille e non si sostituisce.

Gli altri sette non sono come quello di denari.

Si può provare a farlo con qualche Patroclo onesto e valoroso che si immoli vittima dei ferri dei Paride di turno. Questo sì.

Anche il nostro Allan ha il suo punto debole e, in un’operazione masochista da Tafazzi che si tritura le gonadi con un tomahawk, è stato centrato in pieno al canto di “Carmela è na bambola” della figlia napoletana.

Morto Achille non se ne fa un altro.

Ora siamo in ritiro con un terzino sinistro di fascia che non c’è: con un regista che non c’è; con un centrale che non c’è dato per partente KK; con un presunto Under che vende il cocco a Piazza Navona e con la speranza dell’arrivo di Boga che ancora, neanche a dirlo, non c’è; con un Osimhen che potrebbe fare la stessa fine di Lozano.

Poi dicono che uno si butta a sinistra (Totò).

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