I TROPPI DECESSI SONO DA IMPUTARE DAVVERO TUTTI A CORONAVIRUS O, IN PREVALENZA QUASI ASSOLUTA,  A TROMBOEMBOLIA VENOSA GENERALIZZATA ?

Premetto di non essere medico, ma un modesto giornalista che proprio oggi compie 85 anni ancora nell’esercizio delle sue funzioni, ed appunto per questo,  è stato spesso insospettito dalle motivazioni legate al coronavirus, con le quali si è attribuito il decesso di troppi ricoverati, specie in terapia intensiva, specie in Lombardia e luoghi limitrofi.

Da alcune settimane ho voluto scavare sulla realtà che potrebbe aver determinato molte, per me troppe, morti sospette e, dopo svariate ricerche, confortato anche da quanto ho scritto più volte in questi ultimi giorni su questo giornale, guarda caso in quasi totale sintonia con quanto ho appreso quest’oggi  da fonte attendibile, comunque non da meno di tanti altri esponenti della scienza medica che si sono già espressi nei vari mass-media, ho ricavato indirettamente le notizie che riporto in appresso :

….condivisione post…credo di aver dimostrato qual è la causa della letalità del coronavirus…  solo all’ospedale ove lavoro ci sono due cardiologi che girano su 150 letti a fare ecocardio con enormi fatiche e, uno di questi sono io…  ciò che supponevamo senza esserne totalmente sicuri, ora lo possiamo provare con i primi dati… i ricoverati vanno in rianimazione per trombo embolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare… stando così le cose, le rianimazioni e le intubazioni non servono a niente perché innanzitutto devi sciogliere anziché prevenire queste trombo embolie. Se ventili infatti un polmone dove il sangue non arriva tutto ciò non serve. Infatti muoiono 9 ricoverati su 10 in quanto il problema è cardiovascolare e non respiratorio. Sono le microtrombosi venose e non la polmonite a determinare la morte.

E perché si formano i trombi? Perché l’infiammazione come dalla letteratura scolastica sanitaria, induce trombosi attraverso un meccanismo fisiopatologico comlesso, ma ben noto.

….Ergo, contrariamente a quello che la letteratura scientifica, soprattutto cinese, diceva fino a metà marzo secondo cui non bisognava usare antinfiammatori , ora invece in Italia si usano antinfiammatori e antibiotici (come nelle influenze) e il numero dei ricoverati crolla.

….molti morti, anche di 40 anni, avevano una storia di febbre alta per 10/15 giorni non curata adeguatamente. Qui l’infiammazione ha distrutto tutto e preparato il terreno alla formazione dei trombi. Il problema principale , pertanto non è il virus, ma la reazione immunitaria che distrugge le cellule dove il virus entra. Infatti nei nostri reparti Covid non sono mai entrati malati di artrite reumatoide! Perché essi fanno il cortisone, potente antinfiammatorio!

….in Italia le ospedalizzazioni si riducono e sta diventando una malattia che si cura a casa. Curandola bene a casa eviti non solo ospedalizzazione, ma anche il rischio trombotico. Non era facile capirlo perché i segni della microembolia sono sfumati, anche all’ecocardio ….ho confrontato dati dei primi 50 pazienti tra chi  respira male e chi no e la situazione è apparsa subito molto chiara.

…si potrebbe tornare a giocare e riaprire le attività commerciali. Via quarantena. Ovviamente non subito, ma in tempo utile per evidenziare i dati , tanto da poter aspettare con calma l’arrivo di un vaccino….

Dico subito di non essere certo di aver usato termini appropriati  in campo sanitario per la qualcosa chiedo venia, tuttavia mi sono sforzato di sollevare giornalisticamente il caso, ad evitare che si continui a dire che si muore per coronavirus anziché a causa di trombo-embolie generalizzate per mala interpretazione e successiva conseguente mala applicazione dei protocolli medici, tra l’altro in ambienti  che, in una concentrazione asfittica fra attrezzature, maschere da palombari, respiratori e tanto personale medico, sarebbe molto improbabile affermare che anche una certa confusione non abbia esercitato un ruolo a danno dei ricoverati.

Io credo ancora che si possa uscire da questa situazione anche se, come ho sentito ieri sera dalla virologa Ilaria Capua, ma soprattutto dalla giornalista-medico, Roberta Valli, esponente di un  team contro le fake news (se non vado errato), la prospettiva per ora accettabile sarebbe una convivenza col virus per anni.

Dobbiamo credere a tanta, troppa invasione anche di soloni della scienza che, finora, sembra aver espresso come unica chance positiva quella di restare a casa ?

Chi vivrà, vedrà.

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

2 commenti su “I TROPPI DECESSI SONO DA IMPUTARE DAVVERO TUTTI A CORONAVIRUS O, IN PREVALENZA QUASI ASSOLUTA,  A TROMBOEMBOLIA VENOSA GENERALIZZATA ?”

  1. Gentilissimo Arnaldo,
    La ringrazio per aver dato luce ad una versione diversa di tutta questa triste faccenda, che oltre ad averci provato di libertà e messo angoscia costante grazie ai tg ed alla conta oraria dei morti, altro non ha fatto! Ha.inoltre affamato e incattivito la gente, che repress da la caccia alluntore e si erge a giudice…tutti uniformati alla stessa idea.o vieni preso a “sassate” fino a togliere quella che sembrava l’unica. Cura possibile, cioet Ossigenarsi e quindi anche uscire in solitaria e passeggiare tra parchi o montagne…sono sfiduciato e triste per un paese di pecoroni e stato che ti chiude a suo piacimento in galera per poi farti riuscire quando non ha più fondi per tartassarti più di prima..virus permettendo o no!
    Un saluto Roberto

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  2. Se uscissimo tutti a ossigenarci (come anch’io, vecchio escursionista, desidero), finiremmo, proprio perché siamo pecoroni,
    inevitabilmente per intrupparci e fare cappannelli, magari senza le vituperate mascherine; e il virus Corona, che esiste, tornerebbe obbligatoriamente a circolare e a danneggiare, complice determinante l’infiammazione da eccessiva risposta immunitaria, tutto l’organismo, ovviamente non solo i polmoni (sono medico).
    La sfiducia ha origini dall’isolamento, l’isolamento (anche con i propri familiari) favorisce sempre, nonostante i social media e anzi spesso per colpa loro, idee paranoidee: che chi ci governa sbagli e ci voglia male.
    Se solo ragioniamo un po’, anche senza essere medici capiamo che un lungo periodo di quarantena veramente rispettata è per ora l’unico sistema utile a fare ammalare di covid19 meno persone possibili.
    Attenzione alle strumentalizzazioni politiche.
    Ora è più utile lasciare lavorare un governo che c’è, anche se non ci soddisfa pienamente, piuttosto che cercare di screditarlo e buttarlo giù adesso.
    Facciamolo dopo semmai, a emergenza conclusa o superata.
    Buona vita, Luciano.

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