COME ERAVAMO NOI STUDENTI NEGLI ANNI 50…

Facendo un tuffo nel passato, vorrei raccontare qualcosa di ameno che, almeno per un attimo, non abbia niente a che fare con la situazione che l’Italia sta attraversando.

Ieri ho ricevuto una telefonata da parte di un mio amico d’infanzia col quale, eccezion fatta per alcune telefonate recenti, non ci sentivamo da oltre mezzo secolo, forse più: si tratta del Cav. Rag. Monti Costantino , diplomato con me in ragioneria a Treviso, all’Istituto tecnico J. Riccati, col quale – questo va detto in chiave ilare – insieme abbiamo scelto, molto… convinti detto istituto non già perché fossimo portati verso questo tipo di scuola, ma perché …. – udite udite la nostra maturità di allora… –  li’ c’erano delle belle tose, alla faccia degli studi ragioneristici.

Dico subito che lo spunto per scrivere quanto in appresso mi è stata offerto dallo stesso Monti che mi ha ricordato che, domani 9 aprile 2020,  dovremmo festeggiare entrambi il compleanno, lui 86 io…più giovane 85. Come dire che, scrivendo questo pezzo, ci facciamo insieme gli auguri…

Ad una certa età, anche se ovvio a dirsi, , subentrano i tanti ricordi del passato e, fra questi, è emerso il periodo durante il quale, mi pare in seconda ragioneria, facevamo qualche escursione, lui in Lambretta, io in Vespa, anche per vedere Bartali e Coppi sul passo Pordoi, sul Passo Falzarego, sulle Dolomiti insomma  e quant’altro. Un fatterello che però  non dimenticherò mai e che la direbbe lunga in questi tempi di tanto traffico sulle strade, è che un giorno siamo partiti da Venezia-Mestre per andare a Castelfranco Veneto, una trentina di km circa, allo scopo di incontrarci a casa di una ragazza molto bella, studentessa pure lei in una scuola attigua al nostro istituto ove frequentava le magistrali. Giornata splendida in tutto ma, al ritorno, io o lui, non ricordo bene, siamo rimasti senza miscela in uno degli scooter, ma anche senza nemmeno una lira… Che fare ?  Facendo appello maggiore maturità rispetto a quella che non abbiamo avuto per decidere il ramo scolastico da scegliere di cui ho fatto cenno dianzi, abbiamo estratto uno spago robusto dal cassonetto della Vespa e, con questo, ci siamo trainati fino a Mestre… Immaginate cosa potrebbe succedere ora attualizzando il fatto. Multe, ritiro patente che allora non c’era per le moto, problemi con i genitori che spesso ci rimproveravano in quanto, con una bicicletta a motore, quindi non Vespa o Lambretta, mi pare si chiamasse Velox detta bicicletta a motore,  si viaggiava a velocità…folle (il ciclo non andava oltre i 30 km).

Io e Monti avevamo un caro amico, di cui ora abbiamo perso i contatti, tale Sartori, impresario, il padre,  di una avviata impresa di pompe funebri di  Mestre col quale, ci “scarrozzavamo”  in tre il più possibile anche per allontanare  il significato insito nell’azienda del padre…e non sto a raccontare cosa facevamo.

Aggiungo un ultimo fatterello anche per descrivere  “come eravamo allora negli anni 50 e che tipo di smartphone utilizzavamo”.  E vengo al dettaglio.   Durante i compiti, avevamo portato a scuola  una gomma (di quelle che servono per annaffiare i fiori) e attraverso il buco ci sforzavamo di sentire il suggerimento…da un banco all’altro. Ma un giorno il prof..,. che era una macchietta tanto che ci divertivamo a prenderlo in giro chiamandolo “sior Agusto”,  se ne accorse e, rosso come un peperone dalla rabbia, raggiunse il banco mio o di Monti (non ricordo bene) rifilando un potente calcio verso di noi, ma sfortuna volle… per lui che, invece di prendere noi, prendesse una gamba del banco in legno  ove eravamo seduti, tanto da farlo urlare dal dolore…

E noi zitti senza riuscire a trattenere forti risate, tutte dentro di noi, “par coeur”  direbbero i francesi,  altrimenti detto prof. si sarebbe incavolato ancora di più. Ricordando questo fatto,  come abbiamo fatto ieri al telefono dopo oltre mezzo secolo, ci scappa ancora da ridere…eccome !

Con il placet della direzione del giornale, vorrei fare gli auguri a Monti Costantino ed, automaticamente, farli anche a chi scrive.

(allego foto piuttosto datate, De Porti-Monti-Sartori, ma che parlano chiaro).

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

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