Coronavirus, Radicali: Cura Italia esclude troppi lavoratori, necessario uno strumento universale di sostegno al reddito

 

“Dove sono le misure a supporto dei liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali, che a differenza degli altri lavoratori autonomi non beneficeranno di un sostegno una tantum? E i collaboratori domestici? Coloro che fanno assistenza alla persona? La categoria baby-sitter? Nessuna cassa integrazione in deroga o congedi parentali per loro, circa 2 milioni di persone, lasciati soli. Il decreto Cura Italia, i cui provvedimenti tamponano in modo momentaneo le ripercussioni economiche dovute alle restrizioni per il contenimento del coronavirus, esclude tutte queste fasce, la cui vulnerabilità finanziaria e fiscale, in questo scenario, è evidente. L’eterogeneità degli strumenti previsti nel Cura Italia dimostra la frammentarietà del nostro sistema di protezione sociale, un motivo in più per convertire il reddito di cittadinanza in uno strumento universale di sostegno al reddito incondizionato” dichiara Massimiliano Iervolino, Segretario di Radicali Italiani. “In questo contesto, inoltre, ci appare non più tollerabile lo stanziamento di mezzo miliardo per nazionalizzare Alitalia. Siamo in una fase di emergenza, non possiamo continuare a gettare ingenti risorse pubbliche in una compagnia aerea fallita da tempo”.

Per ulteriori informazioni:
ufficiostampa@radicali.org
www.radicali.it

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